Cosa sta per succedere al Reddito di Cittadinanza (RdC), chi potrà continuare a percepirlo dopo il mese di luglio
Il Reddito di Cittadinanza (RdC), così come è noto da più di un milione di famiglie che lo riceve al mese, sta per concludersi inesorabilmente. A luglio una vasta parte di percettori della misura avrà l’ultima ricarica come indicato dal decreto Lavoro, pubblicato in Gazzetta Ufficale nei primi giorni di maggio. Ad essere disponibili due nuove prestazioni che interesseranno, in parte, gli attuali fruitori del provvedimento contro la povertà e per l’inclusione sociale.
Partirà a settembre il via l’ormai già noto “Supporto per la formazione e il lavoro”, una sorta di indennità di presenza a percorsi di aggiornamento lavorativo, corsi di riqualificazione professionale, progetti di pubblica utilità per la comunità e contesti formativi analoghi, con il versamento di un rimborso monetario a condizione di firmare la dichiarazione di disponibilità immediata al lavoro e il Patto di servizio personalizzato, obbligo comunque già richiesto per il Reddito di Cittadinanza.
RdC a luglio finisce per questi beneficiari
La prestazione che inizia a settembre consiste in un rimborso di 350 euro al mese versato dall’Istituto di previdenza sociale solo in caso di presenza attività formative per il lavoro. La durata massima del rimborso è di 12 mesi, terminati i quali, si spera che il beneficiario sia in grado di trovarsi un’occupazione, poiché la misura non è rinnovabile. Il Supporto è pensato per gli facenti parte di una famiglia in cui non ci siano minorenni, anziani con oltre 60 anni e persone disabili.
Il Supporto ha carattere personale perciò è richiedibile da più componenti occupabili medesimo nucleo familiare. Per i calcoli dell’esecutivo, la platea dei potenziali beneficiari della nuova misura al via da settembre è di circa 430mila individui. Il resto degli attuali fruitori del Reddito di Cittadinanza proseguirà a percepire l’accredito sulla carta sino alla fine di quest’anno.
Successivamente dal mese di gennaio 2024 ci sarà per questi nuclei l’Assegno di inclusione con elementi assimilabili al Reddito, ma con requisiti di ingresso dal punto di vista anagrafico e patrimoniale più severi, che contrarranno la platea degli aventi diritto. Tra i beneficiari attuali ad essere incerte, secondo le stime di Banca d’Italia, sono circa il 40 per cento dei nuclei italiani e i due terzi di quelli straniere.
Le nuove caratteristiche dei servizi
Si può dire che tutte le persone che non hanno componenti “fragili” nella famiglia, anziani con almeno 60 anni, disabili e minorenni, si troveranno a breve con l’ultima ricarica di cui fruire e poi da settembre, se avranno attivato tutte le procedure richieste dalla norma potranno richiedere il Supporto. Non vi sono alternative previste dalla norma. Le procedure per la stipula dei Patti di servizio personalizzato, con la convocazione dei servizi per il lavoro dei Comuni, non sono ancora iniziate, ma gli iter sono abbastanza noti.
Prevedono l’accesso alla piattaforma approntata dall’Inps con la possibilità di conoscere proposte di lavoro, presenza di percorsi formativi, disponibilità di progetti di lavoro utile. I dati degli interessati saranno a disposizione di agenzie per il lavoro pubbliche e private con la speranza che questo faciliti le opportunità di ritorno al lavoro e senza possibilità di rifiuto per le offerte di lavoro (il concetto di congruità dell’offerta lavorativa non è previsto pe ri fruitori del Supporto alla formazione e al lavoro).