Con la dipartita dell’imprenditore e leader politico, si apre la trasmissione della sua ingente eredità verso i figli. Ecco qual è il ricco patrimonio
In fondo è stata una improvvisa dipartita che ha lasciato in ogni caso interdetti, sotto vari aspetti e sentimenti. Forse “lasciar” è il verbo più pertinente per un uomo come Silvio Berlusconi che è e sarà per molto tempo a venire il simbolo di un certo successo (amato e detestato), e in definitiva, di ricchezza e grandi patrimoni. In un trentennio di quello che è stato ribattezzato come “berlusconismo” trova posto un’intera generazione di italiani, se non due, se si considera non solo la sua intensa parabola politica, ma anche la leggendaria carriera da imprenditore.
Nato a Milano nel 1936, ha iniziato la sua carriera imprenditoriale nel campo dell’edilizia, i cui meriti lo porteranno nel 1977 ad acquisire il titolo di “Cavaliere” per l’ordine al merito del lavoro; espressione con il quale verrà appellato per decenni. Poi, il grande salto nelle telecomunicazioni, nell’ambito dell’allora nascente televisione privata, tramite la società finanziaria Fininvest divenuta, nel 1995, quella che ancora oggi è nota come la società di produzione Mediaset. Nel frattempo diventa anche editore, acquisendo la Arnoldo Mondadori Editore e la proprietà di diversi giornali, e ovviamente lo storico patron del Milan dei grandi successi e dei campioni internazionali. Nell’ottobre del 1993, la decisione di scendere in politica.
Quella che è stata riassunta in poche righe è in realtà una complessa vicenda umana, privata e pubblica, fatta di gloriose imprese e di scandali, di retroscena nazionali e internazionali e di stime collettive ai limiti dell’idolatria. Come si sa, all’indomani del terremoto giudiziario di Tangentopoli che ha sconquassato il quadro politico all’inizio degli anni Novanta, l’imprenditore Silvio Berlusconi diventa un uomo politico fondando un partito di marca personalistica, Forza Italia. Nel giro di pochi mesi si candida alle elezioni politiche vincendo con un risultato elettorale assolutamente netto, decretando il primo naufragio della sinistra.
Da allora ha collezionato quattro incarichi da Presidente del Consiglio, e numerose vicissitudini di carattere giudiziario e politico, accusato di vari reati penali come per l’utilizzo del suo potere politico tramite diverse leggi ad personam e il superamento di molteplici conflitti d’interesse legati alle sue aziende. Di fatto, la sua immagine è entrata nel bene e nel male nella cultura di massa che ha attraversato gli ultimi due decenni del secolo precedente e i primi due decenni del secolo successivo. Certamente il legame tra Silvio Berlusconi e il suo impero televisivo e non solo non si è mai scisso del tutto, vista la presa in consegna (in tempi non sospetti) della gestione dei Consigli di Amministrazione, da parte di alcuni dei suoi figli come Marina e Pier Silvio Berlusconi.
Quella dell’ex Presidente del Consiglio è dunque un’eredità economica e politica che andrà divisa tra i membri della sua numerosa famiglia. Non c’è dubbio che sarà Marina Berlusconi che prenderà le decisioni più importanti, come d’altronde aveva già iniziato a fare dal peggioramento delle condizioni di salute del padre; con tutta probabilità, in concerto col fratello Pier Silvio. Ai due spetterà un ruolo primario nella gestione economica del patrimonio, mentre l’eredità politica di Forza Italia potrebbe passare alla consorte Marta Fascina. Il patrimonio complessivo è stimato in 6,8 miliardi di euro, rendendo Berlusconi, secondo la rivista Forbes, il terzo uomo più ricco d’Italia. I punti nodali sono quattro: Fininvest, che detiene il maggior numero di iniziative finanziarie; Mediaset, in piena espansione sul territorio europeo; Banca Mediolanum, di Fininvest detiene un pacchetto da 1,8 miliardi, per una società di gestione del risparmio dal valore di 108 miliardi; e infine, Mondadori, con valore di mercato attestante a 273 milioni di euro. Ai cinque figli spetterà il 61% della proprietà di Fininvest, lasciando a Marina e Pier Silvio Berlusconi il controllo della società. I figli avuti da Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi, si divideranno il 21,42% di quote appartenenti alla Holding Quattordicesima. Infine, bisognerà capire come andrà diviso il patrimonio immobiliare, personale e aziendale, gestito da varie società: ammonta a complessivi 3,5 miliardi di euro.