Il calendario previdenziale prevede anche per questo mese gli accrediti della mensilità che arriveranno prima di quanto si immagini. Ecco quali sono le date
Il mese di giugno appare un po’ come il mese in cui si organizzano le vacanze, si fissano i giorni di ferie nel calendario condiviso con i colleghi, si pensa già a quali abiti inserire nel trolley. Insomma, per alcuni lavoratori l’aria di relax e svago si avvicina; allo stesso modo è prossima anche la spesa nel suo complesso, di queste stesse vacanze. Qualcuno può immaginare che in soccorso di queste necessità stagionali possa arrivare il pagamento della cosiddetta “quattordicesima”.
È assai improbabile che sia l’istanza prevalente tra i lavoratori dipendenti; tanto più che questo trattamento non è appannaggio di tutto il lavoro dipendente ma per i professionisti appartenenti a taluni contratti nazionali di categoria. Ancor meno velleitario è l’orizzonte per i pensionati INPS che usufruiscono del trattamento integrativo soltanto a partire dai 64 anni e in possesso di un reddito lordo annuo non superiore a 1,5/2 volte il trattamento minimo. Nel mese corrente, però, le vicissitudini che deve affrontare l’INPS, vanno aggiungersi tra le svariate questioni del mese corrente.
Tra le numerose problematiche, o comunque istanze in corso di risoluzione da parte dell’INPS, non poche trovano una diretta correlazione tra i mesi di giugno e luglio. Sarà il cambio di stagione, ma – a parte gli scherzi – è vero che comincia a sentirsi il peso di annunci riguardanti vari incrementi applicati sulle misure economiche erogate, e in buona parte rimasti tali, ossia, in un’attesa sempre meno certa che si concretizzino. Non a caso, di diversi rialzi, se ne parla da gennaio.
Quella di oggi è soltanto la coda di un discorso che avuto il suo inizio con gli incrementi prodotti dall’adeguamento ISTAT a partire dallo scorso autunno e proseguiti a gennaio. Il primo riscontro si è avuto sulle pension, eccetto che per le pensioni minime, le quali a tutt’oggi attendono di essere effettivamente aggiornate. In tal senso, luglio – come preannunciato – potrebbe costituire una svolta, mostrando i ratei integrati dell’1,5% per i pensionati minimi fino a 75 anni, e del 6,4% per gli over 75, con aumenti fino a quasi 600 euro.
Nella stessa direzione, sono in corso i ricalcoli relativi al Reddito di Cittadinanza e all’Assegno Unico e universale. Entrambi gli strumenti sono analogamente soggetti al riconteggio degli aggiornamenti statistici, ma non solo: le operazioni tengono conto dell’introduzione di variazioni sotto l’aspetto dei componenti familiari (che nell’AUU, ad esempio, significa tra la settima e ottava mensilità di gravidanza, oppure il valore ISEE presentato entro 120 giorni dalla nascita del figlio) e dell’adeguamento degli importi dovuti a modelli ISEE discordanti. Il RdC si sta avviando gradualmente verso la cessazione di luglio, quando si chiuderà la lista delle “nuove richieste” e subentreranno gli strumenti della nuova MIA (la misura di inclusione attiva), ossia il Supporto alla Formazione e Lavoro per i soggetti occupabili e l’Assegno di Inclusione per gli inoccupati. Per questo mese, nel frattempo, un piccolo miracolo arriverà sulla mensilità di giugno del RdC: sarà infatti una mensilità anticipata, come lo è stata quella della competenza di maggio. Le lavorazioni saranno avviate dal 13 per terminare il 15 giugno. La ricarica del 15, però, sarà ad appannaggio di percettori alla prima mensilità, alla prima mensilità dopo il rinnovo, e a coloro che sono in attesa di mensilità arretrate.