Si avvicina una scadenza importante per le pensioni, entro il 30 giugno occore fare attenzione a questo adempimento
Si avvicinano questi giorni delle importanti date da segnare in rosso sul calendario. Si tratta di scadenze fiscali quanto contributive e non vanno dimenticate, pena sanzioni e interessi da pagare. Così per l’Imu in scadenza poco dopo la metà del mese di giugno. Le norme da seguire sono numerose e non sempre alla portata del semplice contribuente e dunque la collaborazione di un Centro assistenza fiscale (Caf) o di un professionista abilitato può diventare necessaria.
Comunque le Amministrazioni Pubbliche forniscono sempre tutte le dovute spiegazioni alle procedure da seguire per questi appuntamenti. Anche in questo caso esiste un documento, oltre alla normativa esistente, al quale fare riferimento. Si parla della circolare Inps numero 52/2023 del 7 giugno 2023 che illustra le scadenze per i lavoratori autonomi e i professionisti.
La data del 30 giugno corrisponde alla scadenza, per artigiani, commercianti e liberi professionisti iscritti alla Gestione separa dell’Inps, per il versamento del saldo contributivo relativo all’anno 2022 e dell’acconto per l’anno in corso. Sono coinvolti i commercianti e i minimali che dichiarano con il Modello Redditi PF redditi che superano i minimali e i professionisti iscritti alla Gestione separata dell’Inps per i quali il calcolo dell’imponibile contributivo è fattibile solo a consuntivo con la dichiarazione dei redditi.
Le scadenze di quest’anno sono il 30 giugno per il saldo (31 luglio per chi sceglie di rateizzare) e il 30 novembre per l’acconto. Ricordiamo che in caso di rateizzazione si deve aggiungere una cifra pari allo 0,40 per cento sulle somme come interesse corrispettivo. Come detto le norme alle quali far riferimento sono diverse e le procedure non semplici, meritano una trattazione più dettagliata.
Quello che si può affermare per capire l’ammontare del reddito sul quale calcolare i contributi, per artigiani e commercianti, si prende in considerazione il totale dei redditi d’impresa. Per quanto riguarda i professionisti iscritti alla Gestione separata il calcolo per i contributi si fa dalla totalità dei redditi prodotti come reddito di lavoro autonomo dichiarato ai fini Irpef, compreso quello in forma associata che quello per i forfettari.
Una volta che si determina la base imponibile, si calcola il contributo dovuto all’Inps con l’aliquota del 24 per cento e/o del 26,23 per cento a seconda che il dichiarante abbia un’altra copertura previdenziale obbligatoria. Al contributo sono da sottrarre gli acconti versati nel corso dell’anno scorso.
I contributi sono anche rateizzabili, ma solo per la quota eccedente al reddito minimale imponibile. La prima rata si paga entro la data di scadenza del saldo o dell’acconto, le altre nei giorni indicati nel modello Redditi PF 2023. In ogni caso il pagamento va concluso entro il mese di novembre nell’anno corrente.
L’Inps ricorda anche la contribuzione può anche essere compesata mediante il modello F24 con importi versati in eccedenza rispetto a quanto effettivamente dovuto. Possono essere compensate le somme a credito che fanno riferimento alle annualità fiscali 2021 e 2022. Le somme che fanno riferimento ad anni precedenti si devono richiedere con una domanda di rimborso o di compensazione contributiva.