Chi ha subito dei tagli nell’erogazione dell’Assegno unico e universale relativo al mese di maggio, ecco i particolari
Le lavorazioni relative al mese di maggio dell’Assegno unico e universale sono terminate ormai da diversi giorni con erogazioni arrivate in ritardo per molti beneficiari. Si tratta di un ritardo che ha avuto anche risvolti di rilievo per i nuclei familiari interessati dalla prestazione a favore di genitorialità e natalità. Si evidenzia che l’Assegno unico coinvolge, secondo gli ultimi dati dell’Istituto di previdenza sociale, più di 5 milioni di famiglie e oltre 8 milioni di figli.
La prestazione assorbe in un’unica misura una serie di precedenti prestazioni statali a favore delle famiglie con prole (dalle detrazioni Irpef per i figli a carico fino all’età di 21 anni agli assegni per il nucleo familiare alle, dall’assegno per i nuclei familiari con 3 figli minori al premio alla nascita), con la rilevante eccezione del bonus asilo nido, riorganizzando una parte importante del sistema di welfare statale.
I ritardi sono stati motivati da conguagli a credito e a debito con circa 370mila famiglie interessate dalle riduzioni comunicate dall’Inps via sms e mediante e-mail. I nuovi calcoli era stati annunciati qualche giorno fa da un comunicato dell’Istituto di previdenza sociale. Nel dettaglio le operazioni di conteggio che hanno determinato dei tagli sono dovute da somme versate, ma non spettanti che quindi hanno determinano azioni di recupero da parte dell’Inps.
Si tratta soprattutto del recupero delle maggiorazioni previste per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori, erogate invece di nuclei familiari mono-genitoriali, per i quali purtroppo non sono disposte. Altri tagli dipendono dagli adeguamenti del valore Isee (incrementi del reddito familiare, della situazione patrimoniale, modifica della composizione anagrafica della famiglia) non a favore dei beneficiari con riduzione dell’importo di AUU spettante.
Queste operazioni di recupero coinvolgono un numero di beneficiari pari a circa 370mila famiglie, con un ammontare totale calcolato in circa 15 milioni di euro. La cifra media da restituire all’Inps si stima in 41 euro a famiglia. La detrazione è a rate cioè in più quote mensili, con importo non superiore a un quinto della somma complessiva da restituire. Per il momento si parla dei percettori che ricevono l’Assegno unico dopo domanda e non direttamente sulla carta RdC.
Le informazioni relative ai tagli sono giunte ai destinatari, come accennato, mediante comunicazione diretta da parte dell’Inps. Inoltre la cifra dettagliata è indicata nelle tabelle relative al servizio sulle pagine riservate del fascicolo previdenziale del cittadino sul sito dell’Istituto. Dal 10 giugno poi, per una maggiore trasparenza dei nuovi conteggi, tutti i beneficiari coinvolti dalle operazioni di ridefinizione degli assegni possono controllare le motivazioni dei cambiamenti effettuati sugli importi del beneficio.
La notizia della nuova funzionalità è stata annunciata da un comunicato stampa dell’Inps, informando gli utenti della possibilità di usare un nuovo pannello informativo semplificato. Quindi i dettagli dei nuovi calcoli sono reperibili sul nuovo pannello informativo semplificato, accessibile mediante credenziali personali Spid, Cie e Cns. Sono riportate tutte le operazioni di calcolo e aggiornamento delle cifre erogate con relativa descrizione, al contrario di quanto riportato nel fascicolo previdenziale del cittadino dove è visibile la cifra da ricevere o restituire.