Doppia attesa per i dipendenti della Pubblica Amministrazione che riceveranno in un mese ben due accrediti relativi allo stipendio. Di cosa si tratta
Non c’è dubbio che nella cronaca previdenziale di tutti i giorni, a trovare prevalentemente posto è il tema delle pensioni. In questi giorni, si stanno concludendo le tornate presso gli uffici postali per la consegna dei ratei ai pensionati, secondo il consueto calendario organizzato dall’INPS per ordine alfabetico. Come lo scorso mese, anche in questi primi giorni di giugno, lo svolgersi delle consegne è stato “disturbato” da una giornata di festività, ossia il 2 giugno, e da una domenica.
Soltanto i percettori dei primi cognomi hanno beneficiato della consueta puntualità pensionistica; gli altri hanno invece subito un ritardo di 1-2 giorni. C’è da sottolineare che un altro ritardo si è inesorabilmente consumato: quello che sta avvenendo da diversi mesi, ovverosia il ritardo relativo agli accrediti degli aggiornamenti ISTAT sugli importi. Perlomeno, in termini di assegni pensionistici, la mancata applicazione tarda sul fronte delle pensioni minime, che soprattutto per gli over 75 significa un salto di qualità della mensilità, portata a quasi 600 euro (599,82 euro).
Se le pensioni, in fondo, occupano lo spazio maggiore della ribalta previdenziale, è vero che già scarsa luce si riflette sulle condizioni previdenziali dei lavoratori. No, non ci riferisce direttamente allo sbocco pensionistico (peraltro, non facile) di qualunque lavoratori che oggi accede alle mansioni e la sistema che alimenta i contributi necessari per vivere la futura anzianità con tranquillità; più specificatamente, il focus è quello degli stipendi, almeno per quanto riguarda il lavoro dipendente.
Nel corso dei mesi di quest’anno, era stata annunciata un’altra misura di derivazione dell’attuale legge di bilancio, firmata dal governo Meloni: si sta parlando del taglio del cuneo fiscale contributivo. Lo scopo è quello di ridurre la pressione fiscale tramite una riduzione delle trattenute ai fini contributivi. Ma il numero dei contributi utili alla pensione non è né in pericolo né subirà alcuna riduzione. Si parla di una doppia forbice che con l’approvazione definitiva, avrà il suo varo dal prossimo 1° luglio: un taglio del 7% per i redditi lordi annui fino a 25mila euro; 6% per i redditi tra i 25mila e i 35mila euro.
Soltanto con una riduzione, e quindi del risparmio della pressione fiscale sulla busta paga, i lavoratori potranno ritrovarsi più soldi nei loro cedolini. In alcuni settori poi, soprattutto nel comparto pubblico, si stanno finalmente manifestando i frutti degli ultimi rinnovi dei contratti nazionali di categoria. Sin d’ora è il personale medico e paramedico, quello della scuola, seguito a ruota dalle forze dell’ordine, ad osservare gli aggiornamenti positivi degli ultimi accordi sindacali. Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, giugno sarà un mese di doppi pagamenti. Il 13 giugno è il giorno in cui verranno accreditati i “conguagli a cedolino urgente”; a beneficiarne, in particolare, saranno il personale supplente breve del comparto scolastico e il personale volontario dei Vigili del Fuoco. Il 23 giugno sarà invece il turno delle rate ordinarie del settore Sicurezza e Difesa, Funzioni Centrali e Locali, Ricerca e Istruzione; tre giorni dopo, il 26, le rate ordinarie sono erogate alla Sanità. Con l’app NoiPA i dipendenti pubblici possono seguire gli sviluppi delle prassi, mentre dal sito dedicato è possibile scaricare il cedolino e la certificazione dall’area riservata.