Cosa si deve ricordare in sede di dichiarazione per quanto riguarda i redditi eventuali dei figli, i chiarimenti del caso
Con la pubblicazione diversi giorni fa della nota esplicativa sul proprio sito, l’Agenzia delle Entrate ha presentato nel dettaglio tutte le informazioni e le scadenze da tenere sotto controllo per la dichiarazione dei redditi 2023, relativa all’anno fiscale 2022. Dunque al via tutte le operazioni relative a questa decisiva procedura fiscale, partita con la presentazione del modello 730 precompilato.
Già con questo documento è possibile, dopo eventuali modifiche da apportare e verifiche attente dei dati presenti, firmare e inviare la dichiarazione dei redditi precompilata, mediante l’applicazione disponibile sulle pagine del servizio, anticipando così i tempi anche per eventuali rimborsi sulle imposte Irpef. Ma vediamo qualche dettaglio da non dimenticare, al riguardo dei familiari a carico.
Dichiarazione dei redditi figli a carico
La possibilità di lavori flessibili o di accesso a forme di reddito anche per giovani non mancano, anche se a volte con redditi e guadagni esigui. Ma come deve regolarsi in genitore in caso di situazioni simili? La convivenza non deve ingannare, nel caso di figli conviventi con i genitori, ma con un lavoro dipendente con certificazione unica, reddito da attività autonoma o qualsiasi altra forma di guadagno, ogni familiare è tenuto a presentare la propria dichiarazione dei redditi, mediante modello 730 o modello redditi PF.
Tuttavia esistono dei limiti entro cui i familiari sono considerati fiscalmente a carico del contribuente, per fruire delle detrazioni d’imposta e delle agevolazioni per i figli, coniuge o altro familiare. Si devono considerare familiari a carico i componenti della famiglia che nel corso dell’anno 2022, ai fini della dichiarazione 2023, hanno realizzato un reddito totale:
- uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
- uguale o inferiore ai 4mila euro, per i figli di età non superiore ai 24 anni.
In questo limite sono da considerare tutta una serie di redditi non solo da lavoro dipendente o autonomo. Per esempio il reddito da cedolare secca sugli affitti per i fabbricati, le retribuzione pagate da Enti internazionali, Missioni, Santa Sede, Rappresentanze diplomatiche e consolari, alcune tipologie di reddito da lavoro autonomo o d’impresa (con imposta sostituiva a vantaggio dell’imprenditoria giovanile e dei lavoratori in mobilità, o con imposta sostitutiva a regime forfettario).
Parenti a carico per il fisco o no?
Quindi superati questi limiti i figli devono presentare la loro dichiarazione dei redditi in maniera individuale, così come i genitori che lavorano o percepiscono una pensione. I soggetti potenzialmente a carico, dato importante per accedere alle detrazioni, sono nel rispetto dei limiti di reddito indicati, anche se non conviventi o residenti all’estero: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli a prescindere che siano studino o siano impegnati in tirocinio gratuito.
Devono essere conviventi o ricevere dal contribuente degli assegni alimentari: il coniuge legalmente ed effettivamente separato; i discendenti dei figli; i genitori (compresi quelli adottivi); i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle (anche unilaterali); i nonni e le nonne. Quindi una vasta casistica che è bene tenere a mente al momento della compilazione della dichiarazione dei redditi per accedere alle detrazioni previste dalla norma.