Qualche suggerimento utile per contenere le spese in bolletta con i condizionatori d’aria, ecco che cosa si può fare
Con l’arrivo della stagione calda il problema del caldo asfissiante e afoso diventa di attualità, anche se giugno ci regala ancora giornate gradevoli. Il caldo si può affrontare per tempo e senza farsi trovare impreparati al suo arrivo. Alle alte temperature è connessa la questione dei consumi di energia elettrica, dovuto all’utilizzo massiccio di apparecchi refrigeranti e rinfrescanti negli ambienti domestici e lavorativi. Il condizionatore d’aria è diventato un elettrodomestico irrinunciabile in quasi tutte le città della penisola.
L’uso del condizionatore tuttavia non si accorda facilmente con al risparmio energetico, fondamentale per tenere in equilibrio i bilanci familiari. Infatti l’uso del condizionatore può causare delle brutte sorprese nelle bollette, ricordando che i prezzi dell’energia elettrica potrebbero mantenersi ancora elevati nei prossimi mesi, nonostante i costi minori dei beni energetici. Ciò spiega l’importanza di un uso intelligente e attento di questo elettrodomestico che può essere un valido mezzo contro l’afa estiva, ma con le dovute cautele.
Bolletta bassa anche con i condizionatori
Il consumo medio di un condizionatore varia a seconda dell’efficienza energetica del modello, della potenza, della manutenzione effettuata, dell’ambiente in cui è collocato e delle modalità d’uso. In termini generali il consumo medio del condizionatore d’aria va da 0,3 a 1,45 kilowattora (kWh) e si può affermare con decisione che un dispositivo di scarsa efficienza energetica può causare un consumo medio e un assorbimento di energia elettrica pari a 430 kilowattora all’anno. Si tratta di una cifra esorbitante con bollette assai elevate, soprattutto pensando alle tante ore di funzionamento dell’apparecchio.
Un condizionatore d’aria accesso per circa 3 ore al giorno, nelle giornate più calde di luglio e agosto può arrivare a costare anche circa 100 euro in più in bolletta al mese. E si parla di sole 3 ore al giorno, raddoppiando l’uso il calcolo è molto semplice. Per evitare salassi e fatture molto salate ci sono tuttavia degli accorgimenti pratici che possono essere molto utili e facilmente applicabili in casa come al lavoro. Per prima cosa occorre regolare la temperatura migliore per rendere gradevole l’aria degli interni dei locali dove si soggiorna.
Una temperatura di circa di 24 – 26 gradi è considerata da molti appassionati dell’aria condizionata fin troppo alta. In realtà, se il caldo è elevato la differenza di temperatura tra esterno ed ambienti interni non deve essere eccessiva. Sia per questioni di salute, gli sbalzi di temperatura sono nocivi, sia per l’intenso lavoro cui è costretto l’elettrodomestico e con i consumi conseguenti. Regolare la temperatura tra i 27 e i 28 gradi, quando all’esterno ce ne sono 35 o 36, regala già una piacevole sensazione di benessere
Come usare al meglio questo apparecchio
Bisogna ricordare che la differenza di un solo grado può garantire la riduzione o l’incremento della fattura in una forbice tra il 6 e l’8 per cento. Quindi utilizzare il condizionatore quando veramente necessario senza esagerare. La pulizia costante dei filtri poi migliora il funzionamento dell’apparecchio, con consumi minori, e dà un’aria più salubre con una migliore circolazione dell’aria stessa.
Altro aspetto fondamentale è l’isolamento termico degli spazi dove è in funzione l’elettrodomestico per evitare le dispersioni o il surriscaldamento, con aumento dei consumi dell’energia elettrica, isolamento garantito da infissi adeguati, dalla chiusura di persiane e tapparelle, dalla presenza di tende che contengono l’ingresso del calore. Infine privilegiare modelli a consumo energetico contenuto, con meccanismi e tecnologie aggiornate, approfittando nell’acquisto delle detrazioni fiscali previste dalla normativa in vigore.