Ecco come questa modalità implementi le solite funzioni di climatizzazione, ma soprattutto ne aumenti i benefici da parte dei consumatori. I dettagli
Insomma, mancano meno di due settimane al solstizio d’estate e tutto sembra pronto ad accogliere la stagione più calda dell’anno. Anche la voglia di andare in vacanza; molti lavoratori non avranno indugiato ad organizzare sin d’ora le ferie, scorrendo mete, offerte, voli e tratte ferroviarie (ma con un occhio sempre al portafogli). Giunge altresì il turno di distrarsi – ebbene sì – dalla routine, dalle questioni più irruente, dai conflitti sorti per un’intensità di vita e rapporti quotidiani.
Per non parlare della cornice globale che incorona i vissuti dei singoli: scenari di guerra e di povertà, crisi della diplomazia e della politica. Insomma, non proprio i migliori argomenti per alimentare una joie de vivre. Ci si augura per quante più persone possibili di congedarsi per qualche giorno o settimana, dalle proprie case e prendere il largo verso lidi di divertimento, distrazione o per viaggi “intelligenti”; quelle stesse case che da due anni sono le protagoniste soprattutto dei vitti invernali dei cittadini.
Condizionatore, questa funzione fa bene al corpo e alla bolletta
Da quelle stesse mura, dove da due anni si consumano bollette energetiche in rialzo, abbassamento dei redditi, calo del potere d’acquisto e dei risparmi, ogni dispositivo in grado di collegarsi alla rete elettrica o del gas, concorre automaticamente a definire il destino dei portafogli delle famiglie. Nonostante la prima fase dell’escalation del gas abbia portato a ridefinire le abitudini dei consumatori, divenuti particolarmente attenti anche alle prospettive alternative di approvvigionamento, le cose, in definitiva, sono migliorate soltanto su un piano macroscopico.
In effetti, a gennaio si è registrato un considerevole allentamento delle tariffe del gas (allentamento storico), oltre ad essere smascherati i tentativi (riusciti) di speculazione da parte di alcune società erogatrici. Insomma, tutto lasciava presagire che una breve attesa prima di permettere agli utenti di incamerare rimborsi e conguagli a loro favore; al contrario, è ancora il tempo dei solleciti senza risposta da parte di chi dovrebbero restituire il maltolto. Per chi abita le proprie case non resta che confrontarsi con i margini di risparmio dettati dai cambi d’abitudini.
Lo spazio da lasciare ai consumi responsabili non è poi così ampio all’interno di una casa. Difficile da immaginare che i primi elettrodomestici a non essere per nulla degli alleati del risparmio sono proprio i classici elettrodomestici a cui non si può assolutamente rinunciare. Si parla degli apparecchi, cosiddetti, più energivori: la lavatrice, la lavastoviglie, il frigorifero, il forno elettrico, l’asciugacapelli. E ancora uno, il primo della lista: il condizionatore. Protagonista indiscusso dei prossimi tre mesi di consumi, esso non propone modalità di consumo alternative; è l’utente che deve rendere il più efficiente possibile il lavoro di climatizzazione. A ciò contribuisce in maniera determinante un’irrinunciabile manutenzione. Ma a migliorare l’ambiente, può essere utile la funzione di deumidificatore (modalità “dry”): in questo caso l’aria viene soltanto asciugata (mentre con l’aria condizionata, è asciugata e rinfrescata); pur non impostando la temperatura, si percepisce lo stesso una sensazione di fresco. L’umidità, infatti, produce calore, e l’organismo umano si difende abbassando la temperatura corporea tramite la sudorazione dai pori della pelle. Con beneficio anche per gli stessi consumi.