Quali famiglie devono aspettare dopo il giorno 10 per avere il pagamento dell’Assegno unico e universale
Si sono concluse le lavorazioni riguardanti quelle in ritardo relative alle erogazioni del mese di maggio che l’Inps si appresta ai versamenti per la nuova mensilità dell’Assegno unico e universale. È un trattamento versato per sostenere la natalità, ormai una questione nazionale, e la genitorialità. Infatti è un contributo a favore delle famiglie con figli che assorbe e coordina in un’unica prestazione tutte quelle che precedentemente spettavano a questi nuclei familiari, con l’eccezione del bonus asilo nido, erogato ancora su domanda.
Occorre controllare il fascicolo personale del richiedente sul sito dell’Istituto di previdenza sociale, mediante credenziali Spid, Cie e Cns, per avere la sicurezza delle date di disponibilità dell’importo. Infatti pur conoscendo i periodi di accredito nel mese, a seconda di arretrati o nuove somme, non è possibile avere dettagli maggiori, se non nella modalità accennata. Ora, con introduzione delle finestre di pagamento per fasce di domande, si spera di raggiungere lo scopo di velocizzare e razionalizzare l’erogazione del beneficio, dando ai beneficiari più informazioni.
In base alle modifiche apportate dal mese scorso, pur con qualche problema, le tempistiche di versamento saranno suddivise in base a precise fasce. Dal giorno 10 del mese fino al 20 la consueta erogazione per gli assegni che non hanno subito cambiamenti dell’importo dalla mensilità precedente. Dal 20 fino al giorno 30, invece, l’Inps erogherà la prestazione invece per i beneficiari che hanno diritto al primo versamento in assoluto e quelli cui spetta una cifra diversa rispetto al mese precedente.
La diversità degli importi si determina in caso di variazioni nella composizione del nucleo familiare o di modifiche del valore Isee. Quindi dal 20 giugno in poi, fino alla giornata del 30, saranno versati solo gli assegni che spettano a questa categoria di aventi diritto. Resta valido il principio di controllare il fascicolo personale per verificare la data esatta dell’accredito.
Queste sono gli aggiornamenti stabiliti per coloro che ricevono il contributo per i figli su domanda. Al contrario, i percettori di Reddito di Cittadinanza che hanno l’accredito, se spettante, direttamente sulla carta ricaricabile proseguo con il normale calendario. Devono aspettare infatti la fine del mese, dopo la consueta ricarica del sussidio contro la povertà.
Ricordiamo che il versamento dell’Assegno unico nel mese di maggio ha subito dei ritardi dovuti ai nuovi conteggi effettuati dall’Inps sugli importi. Le variazioni hanno interessato circa 900mila nuclei familiari con importi variati per somme a credito non versate nei mesi precedenti e a debito per recuperi da effettuare. Gli incrementi medi per sono stati di circa 272 euro a famiglia, per oltre 500mila percettori. I recuperi dei conguaglio a debito invece hanno interessato 370mila nuclei familiari con una media di 41 euro, con rateizzazione delle quote da restituire.
Le motivazioni dei nuovi calcoli a credito riguardavano cambiamenti della composizione del nucleo familiare (nuove nascite, figli con più di 21 anni, figli con più di 3 anni e così via), modifiche del valore Isee che determina l’importo, riconoscimento della presenza di disabili nella famiglia a partire dal marzo dello scorso anno. Le cause dei recuperi invece cambiamenti del valore dell’Indicatore economico e versamento dell’incremento per genitori ambedue lavoratori a nuclei familiari mono-genitoriali non aventi diritto.