I dettagli del nuovo Reddito di Cittadinanza (RdC), ecco cosa aspetta le famiglie con bambini minori sotto una determinata fascia di età
Si prospetta ormai la conclusione dell’esperienza del Reddito di Cittadinanza, introdotto nella primavera del 2019 come misura economica e di avvio al lavoro, per contrastare la povertà e favorire l’inclusione sociale. Ad aprile dell’anno in corso i fruitori della misura sono stati circa 850mila nuclei familiari, mentre le persone coinvolte complessivamente sono state circa 2 milioni, con una media di 600 euro a famiglia, per i dati resi noti dall’Inps.
Numeri che sono in calo rispetto allo scorso anno e che si ridurranno ulteriormente con l’introduzione delle prestazioni che prenderanno il posto del Reddito di Cittadinanza. Sono circa 440mila gli occupabili che con luglio riceveranno l’ultima ricarica del trattamento, secondo le stime dei tecnici dell’esecutivo. Ma per le famiglie con minori che succede?
Come accennato gli occupabili tra i 18 e 59 anni, facenti parte di nuclei familiari senza minori, disabili o anziani con almeno 60 anni all’interno, non potranno più ricevere il reddito di Cittadinanza. Per quelli in possesso di determinati requisiti c’è il Supporto per la formazione e il lavoro, un’indennità di partecipazione a corsi professionali e politiche attive del lavoro, della durata massima di 12 mesi non rinnovabili e con importo di 350 euro mensili.
Per le famiglie con soggetti fragili invece il RdC prosegue per tutto l’anno in corso per concludersi a dicembre. Da gennaio 2024 parte l’Assegno di inclusione simile alla precedente prestazione, ma con requisiti e parametri di calcolo dell’importo erogato più stringenti. Se il valore dell’Isee in corso di validità resta il medesimo, 9.360 euro all’anno, cambiano i parametri della scala di equivalenza con cui si conteggia l’importo mensile a partire dalla soglia base di 500 euro al mese.
Le famiglie con bambini sotto i 3 anni potranno usufruire di un vantaggio: i maggiorenni impegnati nell’accudimento dei figli sotto quell’età saranno calcolati e aggiunti al valore della scala di equivalenza. In tal modo l’importo per famiglie con bambini fino a 3 anni risulteranno incrementati. Per gli altri nuclei familiari con minori oltre l’età indicata la regola non vale e l’assegno risulta più basso.
Quindi appare evidente che i nuclei familiari che sono composti anche da minorenni e altri soggetti fragili potranno godere di un vantaggio rispetto ad altre famiglie, continuando a percepire il Reddito di Cittadinanza fino a dicembre e potendo ricevere la nuova prestazione, se in possesso di tutti i requisiti. Inoltre chi è impegnato in lavori di cura per bambini sotto i 3 anni, disabili gravi e non autosufficienti e almeno 3 figli minorenni è esonerato dall’obbligo di sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato, che resta per tutti gli altri componenti maggiorenni della famiglia.
Per quanto riguarda l’Assegno unico e universale, questo non rappresenterà più un’integrazione, come previsto per il Reddito di Cittadinanza, ma sarà un’aggiunta, erogabile per intero a chi lo riceve già o rientra nelle caratteristiche per poterlo ottenere per la prima volta, mediante la specifica domanda per l’AUU. Quindi novità r cambiamenti anche per le famiglie che continueranno a ricevere il Reddito di Cittadinanza e per quelle che potranno accedere all’Assegno di inclusione.