Assegno unico, quali famiglie stanno subendo un ricalcolo

Chi sono i nuclei familiari che hanno un ricalcolo dell’Assegno unico e universale, vediamo quali sono i dettagli

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Assegno unico e universale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Dopo un attesa di alcuni giorni di ritardo, che hanno provocato qualche protesta tra gli interessati, sono concluse le lavorazioni per tutte le famiglie che attendevano l’Assegno unico e universale. Si tratta di un ritardo che ha avuto anche aspetti rilevanti per i beneficiari della prestazione a favore di genitorialità e natalità. Si sottolinea che l’Assegno unico coinvolge, secondo le ultime statistiche dell’Istituto di previdenza sociale, più di 5 milioni di famiglie e oltre 8 milioni di figli.

La prestazione riunisce in un unico invio una serie di precedenti prestazioni statali a favore delle famiglie con prole (dalle detrazioni Irpef per i figli a carico fino all’età di 21 anni agli assegni per il nucleo familiare alle, dall’assegno per i nuclei familiari con 3 figli minori al premio alla nascita, e via di seguito), riorganizzando una parte molto importante del sistema pubblico di assistenza.

Assegno unico quali famiglie subiscono un ricalcolo

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Assegno unico e universale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Secondo le informazioni fornite dall’Inps circa il 16 per cento delle famiglie che percepisco la misura hanno ricevuto un assegno diverso dalle consuete erogazioni proprio per il dati discordanti Isee e per altre ragioni. Il ricalcolo ha investito circa 900mila nuclei familiari, di cui ben 531 mila hanno un accredito più cospicuo proprio per i mutamenti della composizione del nucleo familiare dichiarato.

Per fare degli esempi riguardo le motivazioni del ricalcolo che ha coinvolto tante famiglie si ricordano l’adeguamento Isee; la liquidazione dei pagamenti al settimo ed ottavo mese di gravidanza (premio alla nascita); gli aumenti degli importi dei mesi di gennaio e febbraio riconteggiati con la perequaziuone annuale sul costo della vita; il riconoscimento della presenza di disabili nella famiglia, con incrementi a partire da marzo 2022.

Le operazioni di ricalcolo hanno coinvolto circa 900mila famiglie, con un credito medio a famiglia di circa 272 euro e un’erogazione complessiva di oltre 140 milioni di euro. Questo ha dimostrazione della complessità delle lavorazioni in cui è impegnato l’Inps con modifiche frequenti nella composizione anagrafica dei nuclei familiari richiedenti, considerando anche i tempi concessi per la comunicazione delle variazioni avvenute (si tratta di 4 mesi di tempo per la comunicazione delle eventuali nuove nascite per esempio) che influiscono sull’ammontare della prestazione.

Operazioni di variazione dell’importo dell’AUU

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Assegno unico e universale (Foto Adobe – pensioniora.it)

Vi sono poi da ricordare le operazioni di riordino per somme versate, ma non spettanti che quindi determinano azioni di recupero da parte dell’Inps. Si tratta soprattutto del recupero degli aumenti dovuti per famiglie con entrambi i genitori lavoratori, in presenza invece di nuclei familiari mono-genitoriali, ai quali non spetta, e di adeguamento del valore Isee a non a favore dei beneficiari.

Queste operazioni di recupero coinvolgono un numero inferiore di beneficiari, circa 370mila, con un ammontare totale pari a circa 15 milioni di euro. La cifra media da restituire all’Inps si stima in circa 41 euro a famiglia e sarà detratta a rate cioè in più quote mensili, con importo non superiore a un quinto della somma complessiva da restituire.

Per capire come l’Inps abbia concretamente valutato i cambiamenti dei criteri, conteggiato le possibili modifiche alle famiglie e considerando anche gli sbagli nelle dichiarazioni Isee di chi dovrà rendere le somme bisognerà attendere il 10 giugno, quando l’Istituto presenterà il suo modello di calcolo sul quale ha valutato gli aggiornamenti delle somme versate e da decurtare.

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