In arrivo il pagamento dell’Imu nel mese di giugno, ecco che cosa bisogna assolutamente ricordare per fare errori
Si avvicina ormai a grandi passi la scadenza del versamento della prima rata dell’Imposta municipale propria (IMU). Il giorno 16 per la precisione, si dovrà versare l’acconto dell’imposta dovuta per la proprietà di abitazioni diverse da quella principale, per i fabbricati, per le aree fabbricabili e per i terreni agricoli. Si deve pagare anche in caso di abitazione principale con classificazione catastale seguente: A/1, A/8, A/9. In quest’ultimo caso si parla di case signorili, ville, castelli e palazzi di particolare pregio storico e artistico.
A questo acconto seguirà nel mese di dicembre il saldo. Da sottolineare che la legge statale stabilisce per ciascuna categoria catastale l’aliquota dell’Imu in misura per così dire standard. Sono i Consigli comunali che attraverso delibera possono modificarla, in aumento o riduzione, entro dei margini stabiliti dalla legge stessa. Dunque per conoscere nel dettaglio le aliquote applicate occorre far riferimento ai Regolamenti delle singole amministrazioni locali.
Imu del mese di giugno cosa ricordare
Tra le prime annotazioni da fare per i contribuenti è importante evidenziare che i cittadini della zone alluvionate di Emilia Romagna, Toscana e Marche sono esentati dal versamento dell’acconto di giugno che tuttavia dovranno versare entro il 20 novembre. Esistono per i soggetti tenuti al pagamento dell’imposta delle riduzioni sulla base imponibile o sull’aliquota stessa. In ambedue i casi non dipendono dalle facoltà concesse dalla norma alle amministrazioni comunali, ma sono indicate dalla legge, in base a determinate condizioni e alle regole decise dal legislatore.
Vediamo nel dettaglio le possibili riduzioni. Per quanto concerne le riduzioni della base imponibile si parla del 50 per cento per:
- per fabbricati di interesse storico e artistico (dichiarazione di interesse culturale da parte del Ministero della Cultura);
- per fabbricati inagibili o inabitabili (con perizia a carico del proprietario rilasciata da un tecnico abilitato);
- per unità immobiliari in comodato d’uso a parenti stretti (parenti in linea retta di primo grado, che la utilizzano come prima abitazione).
Invece si ha una riduzione al 75 per cento dell’aliquota per le case affittate a canone concordato. Quindi la riduzione avviene sull’aliquota decisa dal comune per la fattispecie. Il contribuente calcola l’imposta dovuta diminuendola al 75 per cento (questa misura non può essere ritoccata dal Comune, in quantostabilita dalla legge statale). In altre parole il contribuente in caso di contratto registrato a canone concordato ha diritto a uno sconto del 25 per cento sull’Imu dovuta.
Imu altri dettagli importanti
Gli importi si possono pagare mediante modello f24 appositamente compilato inserendo i codici corretti dei Comuni nelle singole sezioni. Le somme sono ad arrotondare in eccesso o in difetto, non scrivendo i decimali in euro, per esempio 50,49 euro diventa 50, mentre 50,51 euro diventa 51.
Altra annotazione importante da verificare: i Comuni possono decidere di esonerare dal pagamento dell’Imu gli anziani o i disabili che spostano la loro residenza presso strutture assistenziali e sanitarie dove sono ricoverati in maniera stabile, ma le abitazioni devono risultare sfitte.
Infine da ricordare che i Comuni devono comunicare entro il 14 ottobre al Ministero dell’Economia e delle Finanze eventuali variazioni delle aliquote che andranno poi rese note ai contribuenti. Mancano ancora le delibere di alcune grandi città tra cui Roma, Milano, Napoli e dunque non sono da escludere degli aumenti per l’autunno.