Un cliente di Poste Italiane ha avuto dall’azienda un rimborso di ben 2.500 euro per quanto riguarda un buono fruttifero. I dettagli
Negli ultimi anni a questa parte Poste Italiane è diventata un’azienda leader nel nostro Paese non solo nel settore delle telecomunicazioni ma anche per quanto riguarda i prodotti bancari e finanziari. Sono sempre più gli italiani che si affidano a tali servizi principalmente per i costi di gestione pari quasi sempre a zero e per la sicurezza di tali servizi.
Tra i prodotti finanziari più noti emessi da Poste Italiane un ruolo molto importante spetta ai buoni fruttiferi postali che, insieme ai libretti di risparmio, rappresentano il così detto risparmio postale. Il successo di entrambi i prodotti finanziari è da vedere nel fatto che sono garantiti direttamente dallo Stato Italiano. Sono infatti emessi dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. (CDP), società controllata in gran parte dallo Stato e sono collocati in esclusiva da Poste Italiane.
Poste Italiane, risparmiatore riceve un rimborso di 2.500 euro: il motivo
Poste Italiane colloca sul mercato sia buoni fruttiferi nella tradizionale forma cartacea che nella forma dematerializzata, ovvero come registrazioni contabili di un credito in favore del titolare nei confronti dell’emittente. Come tutti i prodotti finanziari, anche i buoni fruttiferi postali hanno una scadenza che, ad oggi, non supera i 20 anni.
Dal momento che si tratta comunque di una lunga scadenza, non capita di rado che il titolare di un buono fruttifero postale possa anche dimenticarsi completamente di possedere tale buono. Conoscere la data di scadenza del buono è ovviamente molto importante dal momento che, a tale date, poi la tempistica di riscossione del buono non è illimitata e si rischia di perdere i soldi.
Nei giorni scorsi un cliente di Poste Italiane ha avuto un rimborso di ben 2.500 euro proprio per quanto riguarda un buono fruttifero. Poste italiane è stata condannata dal Giudice di Pace di Catania per non aver messo il risparmiatore che ha sottoscritto il buono nella condizione di conoscere tutte le clausole dei titoli sottoscritti. Poste Italiane ha dovuto rimborsare il sottoscrittore, a titolo di risarcimento del danno, il valore nominale di 2.500 euro del Buono postale fruttifero «a termine» in suo possesso.
A rendere nota la vicenda è Federconsumatori di Catania, che ha assistito l’utente. Il risparmiatore si era visto negare il rimborso del buono e gli interessi maturati a causa della prescrizione del titolo e ha chiesto assistenza a Federconsumatori. L’uomo ha citato in giudizio Poste Italiane, lamentando carenze informative che avrebbe dovuto fornire l’azienda.
Secondo il Giudice di Pace Poste ha provocato un danno al cliente per la mancata consegna del foglio informativo e per la carente informazione al consumatore sulla scadenza, sulla durata e sul termine di prescrizione del titolo. Un provvedimento simile è stato ottenuto da parte del Giudice di Pace di Acireale dall’Avvocato Daniele Adalberto di Grazia, della sezione Federconsumatori di Mascalucia.
In questo caso la sentenza ha riguardato un buono postale acquistato da un risparmiatore nel 1995 che aveva cessato di essere produttivo di interessi e che col diritto di riscossione andato in prescrizione. Il giudice ha ritenuto responsabile Poste Italiane di non aver adeguatamente informato il risparmiatore al momento della consegna del titolo sulle sue caratteristiche peculiari quali la «serie», la sua durata ed il termine di prescrizione. Il possessore del buono ha avuto un risarcimento di 1.500 euro.