In alcune circostanze possono partire i controlli del Fisco anche per le auto con motore non endotermico, vediamo di che si tratta
L’attenzione e le procedure degli organi di controllo e verifica verso comportamenti e situazioni anomale nel settore fiscale si aggiornano continuamente. Si adattano alle abitudini di consumo e di spesa dei contribuenti, alla presenza sul mercato di prodotti e di oggetti di lusso, alla concordanza di dichiarazioni con attività e stili di vita.
In questo senso, l’introduzione di elementi tecnologici nuovi nella vita quotidiana facilita il compito degli organi di controllo. Basta pensare alla larga presenza degli strumenti di pagamento elettronico nelle transazioni commerciali di qualsiasi tipo, nei pagamenti di servizi e prodotti, nello spostamento di denaro per qualsiasi fine. In tal modo la tracciabilità dei pagamenti rende impossibili, perlomeno più difficili, tentativi di evasione ed elusione fiscale.
Come accennato a motivare i controlli dell’Agenzia delle Entrate anche abitudini di vita e acquisti di beni non compatibili con stipendi, pensioni e dichiarazioni. Tra i prodotti di mercato più monitorati senza dubbio le automobili, settore di mercato che offre una gamma vastissima di opportunità e mezzi destinati a precise categorie di acquirenti e consumatori.
Auto molto lussuose e costose non si accordano di certo con dichiarazione medie o basse. Le attenzioni si concentrano poi non tanto sul prezzo del prodotto, coperto magari da risparmi ed economie, quanto sui costi di mantenimento delle vetture più potenti, che perdurano nel tempo e non sono alla portata di tutte le tasche. Ma i controlli non riguardano solo automezzi a benzina di potenza elevata e di consumi notevoli.
Dal mese di gennaio la Guardia di Finanza ha inserito nel Cete (Controllo economico del territorio), il data base utilizzato per stanare evasori ed elusori fiscali, confrontando dati e numeri, anche le vetture elettriche o ibride. I marchi del lusso automobilistico restano degli elementi sensibili che vengono controllati e verificati, ma a questi si sono aggiunti modelli di vetture ad alimentazione elettrica o ibride dal costo notevole.
Questa tipologia di mezzi diventa una voce da incrociare con i dati di redditi e patrimoni dei contribuenti, alla luce dei loro costi e delle spese di mantenimento. Non tutti i modelli finiscono sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza, ma quelle con potenza superiore ai 120 Kw per i veicoli ibridi e ai 70 Kw per quelli elettrici destano sicuramente l’attenzione dei finanzieri.
Questa scelta, come dichiarato dagli organi di controllo stessi, deriva dal cambio di sensibilità nel consumo che fa di veicoli elettrici e ibridi oggetti di grande appeal. Questi dati sono quelli riportati nella documentazione di circolazione alla voce P2. In pratica non tutte le vetture elettriche ed ibride saranno controllate, ma di certo quelle delle linee più costose e di lusso. Le auto di fasce di mercato abbastanza alte come Tesla, BMW, Audi, Mercedes finiranno così sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di Finanza.
Ciò a riprova da un lato della novità dei gusti e dei desideri di consumo degli automobilisti, attratti dalla novità e dalla indubbia particolarità di questi mezzi di trasporto avveniristici. Ma dall’altro della dimensione ancora ristretta del mercato dell’EV (Electric Vehicle) con una prevalenza di vetture dal costo elevato, orientato ancora per acquirenti con ampia disponibilità economica, anche se qualcosa sta cambiando con modelli molto più convenienti.