I tanti italiani che usano PayPal si chiedono se l’Agenzia delle Entrate controlla tutti i loro movimenti finanziari: ecco la risposta
Tantissimi italiani si affidano, per i pagamenti online, al servizio PayPal, società statunitense che permette di pagare, inviare denaro ma anche accettare pagamenti in modo rapido, semplice e sicuro senza l’incombenza di dover inserire ogni volta i dati finanziari. Il servizio nasconde le informazioni finanziarie anche alle aziende garantendo un livello di sicurezza maggiore per gli acquisti online.
Tutti coloro che sono iscritti al servizio PayPal possono svolgere varie azioni come il trasferimento di denaro da o verso il proprio conto bancario a quello PayPal ma anche ottenere un anticipo in contanti dalla propria carta di credito e depositare l’importo sul tuo conto PayPal. I clienti, infine, possono ottenere una carta di debito PayPal. Sono in tanti quelli che si chiedono, vista la notorietà del servizio, se anche PayPal è controllata dall’Agenzia delle Entrate.
Tutti coloro che voglio utilizzare PayPal devono registrarsi collegando un conto corrente bancario o una carta di credito. Il servizio è gratuito per gli acquirenti se i fondi provengono da un conto bancario collegato mentre se provengono da una carta di credito allora è prevista una commissione. Per i venditori la commissione per l’utilizzo di PayPal dipende invece dal luogo della vendita e se il venditore rappresenti un’organizzazione non profit o meno.
Dopo che il compratore ha finanziato la transazione, i fondi sono trasferiti sul conto PayPal del venditore. Se l’acquirente dispone già di fondi nel proprio conto, PayPal può utilizzarli prima di prelevare su un conto bancario o una carta di credito. Da sottolineare che i fondi arrivano sul conto del venditore in tempo reale.
Non appena i fondi sono presenti sul conto PayPal il venditore è libero di trasferirli sul proprio conto bancario, ricevere un assegno da PayPal o spendere i soldi acquistando qualcosa con PayPal. Dal momento che i fondi arrivano sul proprio conto corrente l’Agenzia delle Entrata può fare i dovuti controlli.
Anche i clienti PayPal sono soggetti a controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e lo sono per due motivi principali. Uno di questi motivi riguarda la stipula di accordi internazionali: anche se PayPal è statunitense ci sono accordi che consentono proprio il controllo del Fisco. Il secondo motivo di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate riguarda invece il fatto che, in Italia, esiste una Anagrafe dei conti correnti: si tratta di un grande archivio italiano con cui l’Agenzia delle entrate controlla le movimentazioni bancarie dei contribuenti.
Per quanto riguarda i conti correnti nazionali il cliente PayPal non è obbligato a dichiarare la titolarità del conto corrente dal momento che il Fisco ha già di per sé il pieno controllo poiché tutti i dati sono racconti in un registro telematico: l’Anagrafe dei Conti Correnti che è fornito in tempo reale dagli istituti di credito. Ad essere dichiarati devono essere, invece, i contri correnti esteri se hanno una giacenza media trimestrale che supera i 5mila euro.
Nonostante l’assenza di obbligo di dichiarazione al Fisco del conto PayPal, l’Agenzia delle Entrate può effettuare vari controlli che, però, non possono avvenire tramite il supporto del Registro dei Rapporti Finanziari, trattandosi di conto non nazionale. Il Fisco può però conoscere l’esistenza di un conto PayPal e della relativa giacenza tramite un sistema di interscambio di dati tra le Agenzie fiscali dei diversi Stati.