Lo strumento di sostegno voluto dal governo aiuterà i percettori a non rinunciare ai beni essenziali, ma restano esclusi questi acquisti. Di cosa si parla
La crisi economica che si protrae da più di un anno, come si adduce, è sorta e coltivata su un quadro macroeconomico che ha coinvolto in principal modo l’Europa, ma ha proiettato i suoi effetti più tangibili non tanto nelle aule dei parlamenti nazionali, quanto nelle tasche dei cittadini, soprattutto se svantaggiati. In base a questi termini del discorso, l’inflazione non è tutt’ora una questione di pericolosa alterazione dei tassi d’interesse.
Certamente non sono affatto secondarie le conseguenze che dallo scorso autunno si sono riversate nel mercato dei mutui, con ovvie prospettive nell’ambito immobiliare: ovverosia la rinuncia all’acquisto di una casa; parallelamente, il rincaro delle rate di restituzione del finanziamento (giunto a punte mensili di 250 euro). Il ritocco dei tassi, nonostante ciò, è l’indispensabile operazione svolta dalla Banca Centrale Europea per contrastare l’ascesa inflazionistica.
È noto che la crisi colpisce iin primis i soggetti più esposti da un punto di vista reddituale. Nel buco nero delle entrate, dal 24 febbraio 2022, si sono collocati gli aumenti delle bollette energetiche, i quali hanno posto i cittadini al bivio di rischiare il distacco delle utenze, oppure di dare fondo alle modeste riserve dei risparmi, per mantenere la casa al caldo sotto l’inverno o proseguire a cuocere i cibi.
In questi recenti mesi, l’attuale legge di bilancio ha finanziato i bonus bollette atti a colmare queste voragini economiche, in particolare a tutela delle famiglie, ancor meglio se famiglie numerose. Di fatto, sullo sfondo della cessazione del Reddito di Cittadinanza nella forma nota dal 2019 e della sostituzione con la meno generosa MIA e la sua famiglia di sottomisure, il governo Meloni ha ufficializzato la sua Carta Risparmio Spesa.
Premesso che non c’è alcuna relazione con la Carta Acquisti erogata dall’INPS, anzi eventulmente si possono possedere entrambi, la CRS consiste – parimenti – ad una carta ricaricabile: no, non gli 80 euro bimestrali della prima, quanto la ricarica una tantum che in questo frangente si attesta a 382,50 euro. Si ottiene con un reddito massimo di 15mila euro, ma non è necessario inoltrare alcuna domanda, visto che è l’INPS a trasmettere la lista dei legittimi percettori ai Comuni. Si potranno acquistare i beni essenziali appartenenti alla spesa alimentare, con esclusione degli alcolici. Basta recarsi presso i negozi e i supermercati convenzionati. Fuori dagli acquisti incentivati, a sorpresa, anche i medicinali, gli assorbenti e i pannolini.