Ecco cosa sta succedendo a quei percettori del sostegno alle famiglie che con tutta probabilità vedranno l’accredito rimandato al mese prossimo. I dettagli
In questi giorni la cronaca ha portato con un’inattesa frequenza il tema della famiglia. A parte l’acceso dibattito sui diritti a carico delle forme alternative rispetto al classico nucleo, caratterizzato da vertiginose schermaglie ideologiche, risulta l’aspetto demografico quale complice di un ritorno alla discussione di costituire o meno una realtà oltre quella d’origine. È evidente che l’elemento economico e finanziario non si può eludere.
Nemmeno di fronte alle più iperboliche astrazioni. Di fatto, i genitori di quei figli che oggigiorno si ritrovano ad affrontare la sfida alla personale sussistenza e quella in progetto nei confronti di altri componenti a carico, sanno come la maturità piena, in taluni contesti, non corrisponde, loro malgrado, con il raggiungimento di un’autonomia piena, fatta di proprie (e sufficienti) fonti economiche e di un proprio tetto.
Assegno unico maggio, questi richiedenti lo riceveranno direttamente a giugno
Altrettanto poco elusiva, quanto fondamentale, è la posizione del governo. Il governo Meloni è stato talvolta dipinto in termini prosaici dai suoi stessi sostenitori elettorali, come il governo della famiglia. La teoria politica detta accademicamente che per evitare il forte depopolamento da qui al 2050 bisogna “inondare” di incentivi i nuclei familiari al fine di convincere a proiettarsi oltre il figlio unico; al contempo, convincere disillusi single e coppie a trovare nuove ragioni di fiducia nel proprio impegno riproduttivo.
Quando l’esecutivo presieduto dal premier Giorgia Meloni si è insediato, sul tavolo erano già presenti varie misure economiche a vantaggio delle famiglie, e non soltanto ad esclusivo vantaggio di genitori e figli. Sì, perché con l’ANF, l’INPS ha ricevuto la delega a sostenere economicamente quei nuclei formati da fratelli, sorelle e altri parenti, oppure, addirittura, con genitori a carico. Dunque, assieme ad altri bonus sociali che tocccano tale materia, si tratta di misure già presenti.
I bonus sociali riguardano infatti la maternità sotto vari aspetti. Naturalmente si parla in termini di evidente svantaggio sociale, come il carico di bambini in tenera età nei confronti di sole mamme lavoratrici o disoccupate. E non mancano forme d’incentivo anche su altri fronti, come quello pensionistico: l’Opzione Donna è stata modificata dal 2023, in termini di anticipare il congedo di uno a due anni, ad iniziare da un figlio a carico. Altra proroga eccellente di una misura INPS già varata sotto il premierato di Mario Draghi è l’Assegno Unico e universale.
Assegno Unico, il bonifico INPS slitta al mese successivo
Giunto dal mese di maggio 2023 alla sua seconda annualità, esso viene percepito dai nuovi richiedenti, lavoratori pensionati e percettori di indennità, con figli minorenni o disabili a carico, oppure dai vecchi percettori che hanno inoltrato la domanda di rinnovo a fine febbraio. Si può continuare all’invio delle richieste ma questo inficerà sulle priorità di pagamento da parte dell’INPS. In effetti, attualmente, ogni previsione di pagamento viene smentita per la calendarizzazione non lineare dell’ente. Tanto per essere chiariti, è dal suo profilo Facebook che l’INPS ha annunciato che gli attesi accrediti – solitamente – della seconda metà di maggio, presenteranno la data di presentazione del 1° giugno. Ad aspettare saranno proprio i percettori che hanno presentato la domanda di attivazione.