È finalmente arrivato il momento di parlare della possibilità di ottenere il rimborso per quanto riguarda colf e badanti
La strada non è stata certo facile e di sicuro di anni ce ne sono voluti, ma dopo tante battaglie e soprattutto proteste a che i colf e le badanti sono riusciti a farsi riconoscere il proprio diritto al lavoro e soprattutto a essere considerati con dignità parte integrante di questo settore così complesso e spesso difficile in Italia. È proprio per questo che ora, abbiamo la possibilità di considerare questa categoria come costituita da persone aventi reddito da lavoro dipendente.
Grazie a questo riconoscimento, inoltre, adesso anche colf e badanti hanno un’importantissima opportunità. Stiamo parlando di quella che permetterà loro, così come altri lavoratori dipendenti, di presentare il proprio Modello 730 così da poter scoprire se sono in debito o ancora in vantaggio rispetto allo Stato per quanto riguarda i propri contributi versati. Ed è proprio questo aspetto su cui oggi ci vogliamo soffermare: per conoscere maggiori aspetti su questo ipotetico rimborso, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Rimborso per colf e badanti, cosa dice il Modello 730
La prima cosa da sapere per quanto riguarda i colf e le badanti è che questa categoria di lavoratori dipendenti, secondo la legge, è tenuta a presentare la propria dichiarazione dei redditi nel caso in cui il proprio reddito lordo inerente all’anno appena trascorso supera gli otto mila euro. Il motivo di questa soglia prefissata è semplice ed è, in poche parole, che il datore di lavoro di questa categoria non va a rappresentare il sostituto d’imposta.
Insomma, anche colf e badanti hanno diritto a un rimborso per quanto riguarda le detrazioni dal proprio lavoro dipendente, per la famiglia a carico e per le spese che sono stati tenuti a sostenere nel corso dell’anno appena trascorso.
Per quanto riguarda le tempistiche affinché possa verificarsi questo rimborso, colf e badanti dovranno aspettare per la precisione il mese di dicembre 2023 e non oltre quello invece di marzo 2024 con opportune differenziazione di invio per gli importi inferiori o che superano la soglia dei mille euro.