Quali sono le conseguenze per i mutui delle politiche monetarie europee contro l’inflazione, aumenti senza freni?
Lo crescita dell’inflazione a partire dal 2022 come conseguenza del conflitto europeo e delle speculazioni sui prodotti energetici e le materie prime, sembra non attenuarsi. Ciò ha determinato la decisione della Banca Centrale Europea di incrementare di nuovo i tassi ufficiali fino al 3,75 per cento, appena qualche giorno fa. Ma l’inflazione non diminuisce in maniera significativa.
Le cause non stanno soltanto nei costi di produzione elevati o negli aumenti salariali, che non coprono gli aumenti dei prezzi, ma come ammette la BCE , anche dagli aumenti dei profitti delle aziende in alcuni settori produttivi (agroalimentare, energetico, ristorazione, turismo, costruzioni). Quindi inflazione da profitti, tra le cause della situazione attuale che spinge agli aumenti dei tassi di interesse. Ma quali effetti per i mutui alle prese con mutui?
I tassi di interesse dei mutui non scenderanno prima della metà del 2024, secondo quanto afferma la Banca Centrale Europea. La situazione è difficile soprattutto per chi è alle prese con tassi di interesse variabile, in crescita costante mese dopo mese e destinati a preseguire in questo trend. La stretta monetaria non diminuirà, con il fine di contenere la spinta dell’inflazione, anche se questo non sta succedendo per ora.
Il costo del denaro, cioè il costo dei prestiti delle banche a imprese e cittadini è destinato a crescere ancora nell’anno in corso e anche nei primi mesi del 2024, almeno fino al secondo trimestre. I tassi potrebbero aumentare fino al 5 per cento nell’anno in corso, con inevitabile conseguenze per i mutuatari, soprattutto quelli alle prese con i tassi variabili.
Secondo alcuni esperti del settore bancario l’inflazione potrebbe avere un primo rallentamento entro la fine dell’anno, mentre per vedere miglioramenti per i mutui si dovrà attendere ancora fino a maggio o giugno del 2024. La differenza è causata dall’inflazione di fondo che non accenna a scendere e che resterà elevata a lungo, con un calo significativo solo a partire dal secondo trimestre del prossino anno.
Quindi brutte notizie per coloro che devono pagare tassi variabili per prestiti e mutui di case e di attività produttive, gli aumenti degli interessi da pagare continueranno e sembra non esserci modo di sfuggire alla cosa.