E’ arrivato il momento di parlare degli aumenti sulle pensioni minime: ecco chi è interessato e in che modo verranno divise
Ebbene sì, dopo tanta attesa e soprattutto dopo non poca paura di vedersi sottrarre questa promessa senza riuscire davvero a raggiungerla, è finalmente arrivato il momento di parlare in modo sempre più concreto e soprattutto vicino degli aumenti previsti sulle pensioni minime. Come senz’altro saprete, d’altronde, uno degli obiettivi nel corso di questo 2023 è stato sin da subito quello di mettere mano proprio alle somme pensionistiche e di elevarle per renderle più eque e affini al caro vita attuale.
Come ben sappiamo, dopotutto, attualmente il caro vita non ha potuto fare a meno di aumentare vertiginosamente a causa della crisi economica in cui il nostro Paese versa ormai da qualche mese a causa degli aumenti sui prezzi di gas e luce e, non da meno, l’inflazione che ha colpito qualsiasi aspetto della nostra quotidianità. Proprio per questo, oggi, ci troviamo qui a parlare proprio degli aumenti previsti sulle pensioni minime nel corso di quest’anno e in vista soprattutto del 2024. Per sapere come verranno suddivisi, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Dovrebbe ormai essere sempre più imminente l’attuazione degli aumenti previsti per le pensioni minime a inizio anno e che saranno calcolate all’interno del proprio cedolino. Queste saranno costituite da delle integrazioni corrispondenti all’1,5 per cento ma anche da un aumento successivo e corrispondente al 6,4 per cento per quanto riguarda invece gli arretrati che non sono stati percepiti da gennaio fino a giugno di questo stesso anno.
Si tratta di una rivalutazione straordinaria delle pensioni minime inserita proprio dal governo Meloni nel corso del mese di Dicembre del 2023 e diviso in due categorie: una percentuale minore per chi ha meno di settanta cinque anni e una, invece, maggiore per chi supera questa soglia anagrafica.
Ma a quanto corrisponderanno gli aumenti sulle pensioni minime? Ebbene, questi verranno suddivisi in base agli importi percepiti e all’età anagrafica: per tanto ci sarà un aumento di sei euro e quaranta centesimi per chi percepisce cento euro fino a un massimo di trentasei euro per chi, invece, ne percepisce più di cinquecento.