Lo sapevi che, nel mese di giugno, alcuni di noi potrebbero ritrovare una somma più elevata nella propria busta paga?
Ebbene sì, sembra proprio esserci una più che lieta notizia dietro l’angolo per tantissimi di noi: in vista dell’arrivo dell’estate e delle spese sempre eccessive e spesso impreviste che questa stagione porta con sé, potremo godere di un entrata extra di soldi.
Stiamo parlando proprio della possibilità, per alcuni di noi, di ricevere nel mese di giugno una busta extra più grande del solito e quindi con un’entrata che potrebbe senz’altro farci tirare un notevole sospiro di sollievo. Per scoprire chi potrà godere di questo fortunato risvolto, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Non è certo la prima volta, d’altronde, che un’occasione ghiottissima come questa si affaccia nelle nostre vite: già nel corso dello scorso anno, infatti, il primo mese dell’estate aveva permesso per alcune persone di godere di un’entrata extra grazie alla quattordicesima che si era unita al bonus dei duecento euro previsto dal governo Draghi.
Una notizia, questa, che si ripercuote più che positivamente anche nell’anno corrente. Nel corso del 2023, infatti, sono diverse le voci in più che avremo la possibilità di trovare nel nostro cedolino e che si traducono in un’entrata extra all’interno della nostra busta paga. Grazie a questa novità, dunque, con l’arrivo del mese di giugno alcuni di noi potrebbero ritrovare un aumento raddoppiato o triplicato della propria busta paga grazie proprio alla quattordicesima e al rimborso Irpef.
Proprio per questo motivo, a poter godere di questo importo aggiuntivo con il mese di giugno, saranno tutti coloro che hanno già presentato la propria dichiarazione dei redditi e che dunque si sono portati avanti rispetto alla scadenza del 31 Maggio 2023. Una particolare attenzione, inoltre, verrà posta proprio a tutti i dipendenti che hanno al momento una retribuzione che non supera i 2.692 euro mensili secondo uno sgravio corrispondente al sette o al sei per cento. Insomma, tutto questo si traduce in una riduzione dei contributi nella busta paga con conseguente, per tanto, aumento del proprio stipendio.