Fate molta attenzione se avete dei buoni fruttiferi di Poste Italiane perché potreste anche cadere vittima di questa beffa
Ebbene sì, se anche voi fate parte ci coloro che a suo tempo hanno deciso di affidarsi a una delle tante opportunità messe a disposizione da Poste Italiane e per tanto aprirsi e intestarsi uno dei tanti buoni fruttiferi tra cui è possibile scegliere, fareste bene a non sottovalutare quello che stiamo per dirvi.
Potreste infatti incappare in una beffa tutt’altro che irrisoria e senza neanche rendervene conto. Per sapere di cosa stiamo parlando, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi di PensioniOra: ecco, dunque, cosa c’è da sapere sul destino dei vostri buoni fruttiferi di Poste Italiane.
Come prima cosa, è bene ricordare che quando si parla dei buoni fruttiferi di Poste Italiane si fa riferimento a una delle tante opportunità messe a disposizione da quest’azienda per poter mettere da parte e al sicuro i propri risparmi, vedendoli per giunta incrementare nel tempo secondo delle percentuali prestabilite e fisse. Nonostante questo, però, ci sono alcuni aspetti che proprio non bisogna sottovalutare quando si parla di questa formula e uno di questi riguarda proprio la possibilità di andare incontro a una loro scadenza.
Ebbene sì, perchè in realtà questa modalità di risparmio prevede una scadenza e a essere interessati, al momento, potrebbero essere proprio quelli aperti da più tempo. Secondo quanto stabilito, infatti, ci sono alcuni specifici buoni fruttiferi di Poste Italiane che dopo un tot di tempo (solitamente si parla di dieci anni) potrebbero andare in prescrizione: vale a dire che vanno incontro a scadenza e, se non ci si muove per tempo, si perde la possibilità di poter prelevare le somme che sono ancora presenti al loro interno.
Solitamente, in ogni caso, questa formula di Poste Italiane può essere suddivisa tra quelli che indicano la propria data di scadenza e quelli invece che ne vengono meno. Solitamente, se la data di scadenza dei buoni fruttiferi non è indicata con precisione, allora si è soliti conteggiare dieci giorni precisi dalla data di rinnovamento del buono in questione.