Alcuni percettori dell’Assegno Unico sul Reddito di Cittadinanza hanno avuto o stanno per avere una brutta sorpresa…
Il governo Meloni, a fine 2022 e attraverso apposita Legge di Bilancio, ha prorogato vari incentivi e bonus emanati precedentemente dal governo Draghi e, tra questi, spicca sicuramente l’Assegno Unico Universale. Si tratta di una misura dedicata alle famiglie con figli fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli con una qualche disabilità.
L’importo dell’Assegno Unico è erogato direttamente sull’IBAN di chi ne ha fatto domanda e il suo importo varia a seconda dell’ISEE. Il governo Meloni, poi, ha aggiunto delle maggiorazioni per le famiglie numerose o con disabili. Anche chi percepisce il RdC ha diritto all’Assegno Unico ma, in questi giorni, per queste persone è in arrivo una brutta notizia.
I percettori del Reddito di Cittadinanza con figli a carico fino a 21 anni e senza limiti di età nel caso di figli con una qualche disabilità hanno diritto di ricevere l’Assegno Unico. In questo caso il versamento avviene direttamente sulla carta del Reddito: le due prestazioni, infatti, sono indissolubilmente collegate l’una all’altra.
Già per il 2023 alcuni percettori del RdC hanno perso l’accredito dell’AU a causa della dichiarazione ISEE relativa ai Redditi del 2021. Per il 2023, infatti, se l’ISEE supera il limite di 9.360 euro allora si potrebbe rischiare di perdere l’AU sul RdC. Hanno perso l’accredito dell’AU coloro che, nel proprio Fascicolo Previdenziale dell’INPS hanno notato la comparsa di una mano rossa o arancione che indica delle difformità.
Nei giorni scorsi, poi, l’INPS ha avviato delle ricariche straordinarie relative l’Assegno Unico. Non si tratta, però, né dell’accredito di metà mese arrivato in ritardo e né di un anticipo del pagamento di fine mese. Si tratta invece di conguagli: l’INPS sta infatti provvedendo a pagare delle somme rimaste erroneamente insolute nei mesi scorsi.
Se da una parte quindi per alcuni percettori dell’AU su RdC è in arrivo una buona notizia, quella appunto dei conguagli, dall’altro lato per altri percettori la sorpresa è invece amara dal momento che sono loro a dover dare dei soldi all’INPS. A dover restituire i soldi sono coloro che nei mesi scorsi hanno ricevuto erroneamente delle somme che ora l’INPS richiede indietro.
In questo caso l’importo trattenuto supera i 240 euro e fa riferimento a una somma, totale o parziale, erogata erroneamente da INPS addirittura l’anno scorso. La restituzione dei soldi riguarda infatti l’integrazione dell’Assegno Unico di aprile 2022.