Non tutti gli italiani sono a conoscenza del fatto che i soldi di un buono fruttifero postale possono andare perduti…
Quando al giorno d’oggi di parla di una azienda quale Poste Italiane bisogna ammettere che, negli anni, è diventata leader nel nostro Paese non solo per quanto riguarda i servizi di telecomunicazione ma anche servizi e prodotti finanziari e bancari. L’azienda, infatti, eroga tantissimi prodotti finanziari tra cui, i più noti, sono i buoni fruttiferi postali.
Insieme ai libretti di risparmio, i buoni fruttiferi rappresentano il così detto risparmio postale. Il successo di questi prodotti finanziari è da vedere nel fatto che sono garantiti direttamente dallo Stato Italiano. Sono infatti emessi dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. (CDP), società controllata in gran parte dallo Stato e sono collocati in esclusiva da Poste Italiane.
Buono fruttifero postale non riscosso: ecco dopo quanto si perdono i soldi
Per i motivi sopra elencati, ovvero la garanzia da parte dello Stato Italiano, che sono sempre di più gli italiani che decidono di sottoscrivere un buono fruttifero. In molti, però, si chiedono anche se è possibile perdere i soldi del buono nel caso in cui di dimentichiamo di riscuoterlo. Sciogliamo insieme questo dubbio.
Ad oggi la scadenza di un buono fruttifero postale non supera i 20 anni e questo vuol dire che spesso un cittadino può completamente dimenticarsi di avere un buono. Attenzione dunque alla data di scadenza dal momento che, a tale date, poi la tempistica di riscossione del buono non è illimitata e si rischia di perdere i soldi. Ma non tutti i soldi dei buoni sono persi alla scadenza.
Poste Italiane, infatti, permette di sottoscrivere due tipologie di buoni: quelli in forma cartacea ed in forma dematerializzata. Per quanto riguarda i Buoni Fruttiferi Postali cartacei emessi fino al 13 aprile 2001 e non riscossi entro il termine di dieci anni dalla relativa data di scadenza, si prescrivono in favore del MEF. I buoni cartacei emessi dal 14 aprile 2001 e non riscossi entro il predetto termine di dieci anni dalla relativa data di scadenza sono comunicati al MEF ed il relativo importo è versato al Fondo istituito presso il MEF.
Va di gran lunga meglio a coloro che invece hanno sottoscritto un buono in forma dematerializzata dal momento che, per questi buoni, non decorre il termine di prescrizione in quanto, alla relativa scadenza, vengono rimborsati automaticamente a favore del titolare mediante accredito sul Libretto di Risparmio Postale o conto corrente BancoPosta di regolamento.