Ecco di quale intolleranza si parla quando il veicolo passa troppo velocemente di fronte al dispositivo misuratore delle forze dell’ordine. Di cosa si parla
Quando inizierà la cosiddetta “bella stagione” (semmai ufficialmente inizierà o saranno soltanto sprazzi sequenziali), si avrà anche modo di mettersi alla guida in maniera più spensierata, verso mete del fine settimana diverse da quelle raggiunte in città, tra ingorghi e mancanza di parcheggi. Arriverà l’ora di prendere il largo verso la campagna, località di montagna a portata di mano, borghi e, perché no, impostare la rotta verso il mare.
Insomma, è in queste opportunità del tempo libero che si apprezza il fatto di avere un’auto di proprietà con la quale spostarsi senza troppe difficoltà organizzative, se non tenendo conto degli orari di percorrenza e di quanto riportato dai bollettini del traffico nelle strade extracittadine. Una piacevolezza che rappresenta forse un sentimento molto simile a quel senso di libertà provato da un giovane neopatentato.
Autovelox, c’è un margine entro il quale non scatta la multa
Come gli automobilisti sanno, il proprio mezzo è il posto meno adatto ove dar sfogo alla propria passionalità ed emotività. La guida rappresenta una responsabilità troppo grande per allentare l’attenzione con sensazioni ingannevoli. E a dirla tutta, la dimostrazione è data dal fatto che lo stato emotivo si traduce nella prima priorità caratterizzante una condotta di guida: la velocità.
A riportare il proprietario dell’auto con i piedi per terra, ci pensa la presenza, in talune strade, degli autovelox, i dispositivi elettronici che rilevano il superamento dei limiti di velocità di un mezzo. Senza che esso appaia come un trucco per spingere poco di più l’acceleratore, si può rivelare senza problemi che esiste una tolleranza, un margine ai limiti di percorrenza del veicolo. Perché esistono questi margini?
Innanzitutto, questi chilometri orari in più, questa velocità “cuscinetto” serve a compensare i margini di errore – ebbene sì – dell’autovelox, sia per eccesso sia per difetto, i quali si manifestano durante la misurazione. Tale margine di tolleranza evita dunque di far spiccare la multa. In Italia, la tolleranza è pari a 5 km/h; quindi, se in autostrada il limite è di 130 km/h, l’eccesso di velocità è rilevato a partire da 136 km/h; nelle strade extraurbane principali, il limite diventa, quindi, di 115 km/h contro i 110 km/h; sulle strade extraurbane secondarie, 95 km/h contro i 90 km/h; e nei centri abitati, 55 km/h contro i 50 km/h. Al superamento dei 10 chilometri orari, la sanzione equivale a 42/173 euro, e arriva a 543/2.170 euro, tra i 40 e 60 chilometri orari in più (con sospensione della patente per tre mesi).