Cosa succede ai pagamenti dell’Assegno unico? Quali sono le condizioni in cui si trovano molte famiglie alle prese con la confuzione Inps
La situazione dei pagamenti dell’Assegno unico appare un questa fase particolarmente confusa. Le notizie che gungono dall’Inps e le segnalazioni di molti cittadini appaiono contradditorie, con tempi e previsioni di pagamento che non corrispondono a quanto annunciato nelle settimane precedenti.
Per molte famiglie dunque una situazione di confusione e di attesa che, secondo quanto riportato dai beneficiari stessi, non sembra avere un termine preciso. Dunque un clima di apprensione con le disposizioni di pagamento che stanno giungendo a singhiozzo e la tensione crescente di famiglie in attesa di rassicurazioni precise sui termini di accredito delle somme spettanti. Ma vediamo con ordine i fatti.
Come noto l’Inps provvede al pagamento dell’Assegno unico attraverso due modalità distinte: con ricarica diretta delle integrazioni sulle carte Postepay del Reddito di Cittadinza o con accredito su Iban per tutte le altre famiglie di aventi diritto. Anche le date sono diverse tra i 2 gruppi. In particolare per l’Assegno unico su RdC, chi attende gli arretrati (mensilità precedenti ad aprile per esempio) le prime ricariche ci sono dal giorno 16, mentre a partire dal 27 è prevista la ricarica per la mensilità di aprile
Per i beneficiari che aspettano accredito su Iban nelle settimane scorse l’Inps aveva annunciato, con un comunicato stampa dell’11 aprile 2023, un cambiamento nei calendari mensili di pagamento :
La motivazione di queste modifiche la necessità secondo l’Inps di coordinare al meglio le lavorazioni e fornire indicazioni precise ai beneficiari secondo i requisiti. Purtroppo le notizie e le lamentele delle famiglie indicano risultati insoddisfacenti nella riorganizzazione annunciata. Molti degli accrediti relativi a famiglie del primo gruppo sono stati rinviati, ma senza indicazioni sui fascicoli previdenziali dei beneficiari.
Sulle pagine facebook di Inps per la famiglia, l’Istituto ha indicato il periodo tra il 10 e il 20 come fase di elaborazione con pagamenti nei giorni successivi. In realtà, come visto, l’Inps dava indicazioni diverse. Inevitabili disappunto e rimostranze dei cittadini. Potrebbe essere un problema dovuto alla prima applicazione del nuovo sistema, non resta che attendere gli sviluppi della situazione.