Chi può godere del cosiddetto bonus IMU, ecco quali sono le regole per ottenere questa agevolazione fiscale
L’IMU è l’Imposta municipale unica, una tassazione sul patrimonio, in particolare sul possesso di beni immobiliari ad uso abitativo (ad esclusione della prima casa), istituito più di 12 anni fa. Si paga anche per fabbricati, terreni agricoli e aree fabbricabili. Le aliquote IMU sono decise dai singoli Comuni e quindi bisogna fare riferimento alle norme local per i pagamenti da effettuare.
Sulla rendita IMU dei singoli beni immobili (diversi dall’abitazione principale) è applicata un’aliquota ordinaria decisa su delibera comunale che parte dall‘8,6 per mille e può arrivare al 10 – 11 per mille. Invece per le categorie di case non esenti (categorie catastali A/1, A/8, A/9 cioè case di lusso, signorili) l’aliquota è al 5 per mille, modulabile dai singoli Comuni, che possono anche aumentarla di un punto millesimale o azzerarla del tutto.
Bonus IMU in questo caso
Il bonus IMU è una riduzione pari al 50 per cento destinata agli immobili dati in comodato d’uso ai parenti diretti (figli, genitori) che la utilizzano come abitazione principale. Fanno eccezione le case classificate come abitazioni di lusso (categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Vi sono però delle condizioni che devono essere rispettare per ottenere la riduzione. Nello specifico:
- la registrazione del contratto di comodato d’uso;
- la persona che dà in comodato deve possedere in Italia solo la casa data in comodato;
- oltre a questa può essere proprietario di un altro immobile non di lusso adibito a casa principale;
- chi dà la casa in comodato deve risiedere anagraficamente e dimorare nello stesso comune dove è posta la casa in comodato.
Il comodato è un contratto gratuito e ai fini IMU deve essere redatto in forma scritta e registrato entro 30 giorni dalla sua redazione all’Agenzia delle Entrate. L’IMU in per la casa in comodato d’uso è pagata dal proprietario con la riduzione ottenuta nelle scadenze previste dalla legge (giugno e dicembre).
Per avere la riduzione si deve presentare all’Amministrazione comunale il contratto già registrato presso l’Agenzia delle Entrate e tutti i documenti dell’immobile. Sarà poi il Comune a emettere il documento di pagamento e il relativo l’importo da versare con l’aliquota dimezzata.