In arrivo il decreto lavoro e, tra i tanti aspetti, anche la naspi subirà delle importanti modifiche: scopriamo cosa cambierà
Non è certo un mistero che, da quando il nuovo anno ha avuto inizio, sono tantissimi i settori del nostro quotidiano che si sono ritrovati a dover subire una modifica radicale e soprattutto quasi inaspettata per tutti noi. Impossibile, ad esempio, non citare proprio tutti i cambiamenti che solo negli ultimi mesi hanno interessato proprio il Reddito di Cittadinanza con tagli, modifiche e molto altro. Ma il motivo per cui noi siamo qui oggi è parlare di un altro aspetto, ovvero quello che riguarda la Naspi.
Come senz’altro ben sapete, infatti, quando parliamo della Naspi, facciamo riferimento a un aiuto economico ghiottissimo e soprattutto indispensabile agli occhi di tantissime persone che si trovano in serie ed evidenti difficoltà a seguito della perdita del proprio lavoro. Anche per queste persone, però, è arrivato il momento di passare per il tornado del 2023: vale a dire questo vortice di cambiamenti che, negli ultimi mesi, il Governo Meloni ha messo in atto e da cui molti ancora non sono riusciti a riprendersi del tutto. Per scoprire cosa sta succedendo, non dovete fare altro che continuare a leggere insieme a noi.
Naspi, cosa cambierà con il nuovo decreto lavoro
Quando si parla della Naspi, è bene specificarlo, si parla di un’indennità di tipo economico e volta proprio ad andare in aiuto a tutti coloro che si sono ritrovati in mancanza di un lavoro, improvvisamente e senza che questo potesse dipendere realmente da una loro decisione o dalla propria volontà. Per poter essere considerati idonei per la ricezione di questi assegni, però, bisogna anche dimostrare di essere attivi nel sociale e soprattutto di essere alla ricerca di un nuovo impiego.
Così, se rispecchiate i requisiti appena elencati (e dunque la vostra disoccupazione sia il risultato di un licenziamento o di un mancato rinnovo del vostro contratto a tempo determinato), allora potrete rientrare tra i fortunati che hanno la possibilità di godere di questo aiuto: il motivo è semplice, ed è che la Naspi non viene vista come un sussidio al reddito ma come una forma di supporto nel reintegro nel mondo del lavoro.
Anche la Naspi, però, secondo quanto stabilito dal Decreto Lavoro subirà delle importanti modifiche: per limitare infatti il raggio d’azione dei cosiddetti furbetti, che si sono sempre approfittati di un buco normativo in questo sussidio che però non è mai passato inosservato, è stata inserita una nuova normativa. Qualora, infatti, il soggetto in questione abbia effettuato delle assenze ripetute, longeve e soprattutto ingiustificate, queste verranno viste come un tentativo di farsi licenziare per ottenere l’indennità e dunque saranno considerate come una perdita volontaria dell’impiego.