Molti pensionati perderanno dei soldi sull’assegno pensionistico a partire dal mese di giugno: ecco chi ed il motivo
Sono circa 18 milioni i pensionati in Italia che ogni mese ricevono l’accredito della pensione su conto corrente BancoPosta o ritirando i soldi in contanti direttamente in ufficio postale. Si tratta di persone che, dopo decenni di duro lavoro, si godono finalmente il tanto agognato riposo lavorativo.
Nonostante ciò i pensionati devono prestare attenzione a tante piccole cose che riguardano proprio le novità che ruotano intorno il loro status di pensionati. A non essere perse di vista, ad esempio, dovranno essere le caselle di posta elettronica o ordinaria dove arrivano messi e comunicazioni da parte dell’INPS.
In questi giorni, infatti, l’INPS sta comunicando a numerosi pensionati italiani il taglio delle pensioni a partire dal mese di giugno. Il motivo di tale taglio è da vedere nella mancanza di un adempimento obbligatorio e periodico. Il tutto è stato comunicato direttamente dall’INPS nel messaggio dello scorso 9 maggio. Vediamo tutti i dettagli relativi questa comunicazione.
L’INPS taglierà le pensioni, a partire dal mese di giugno, a tutti i pensionati che hanno dimenticato di aderire alla campagna RED 2019 e 2020. Saranno dunque tutti i pensionati che, nello scorso biennio hanno goduto di importi aggiuntivi sull’assegno pensionistico, a perderli definitivamente. Le brutte notizie però non finiscono qui per questi pensionati che hanno avuto questa dimenticanza.
Sempre in base a quanto si legge nel messaggio INPS dello scorso 9 maggio, questi pensionati dovranno anche restituire i soldi presi dal momento che l’Istituto Nazionale di Previdenza sociale li considera elargiti indebitamente. Ad essere sottratti saranno gli importi aggiuntivi collegati al reddito dei pensionati delle gestioni private, che hanno omesso la comunicazione periodica dei redditi.
In altre parole parliamo della quattordicesima mensilità. L’INPS comunica che la restituzione delle mensilità aggiuntive del 2019 e 2020 saranno recuperate a partire dal mese di giugno. La restituzione delle somme aggiuntive, poi, riguarda anche le maggiorazioni prevista dalla Legge n° 388 del 2000. In questo caso la restituzione sarà in 12 mesi e sempre a partire dal rateo di pensione di giugno.