C’è un modo quasi insospettabile per diminuire lo spreco nel lavaggio dei piatti. Si tratta di un consiglio tanto utile quanto semplice
Si tratta in pratica di un paradosso, ma la realtà dei fatti vuole che in casa, gli apparecchi che consumano di più sono quelli classici, quelli che gli italiani hanno iniziato a conoscere dal lontano “boom economico” e che oggigiorno sono stati integrati da molti altri provenienti direttamente dalle necessità della contemporaneità, ognuno dei quali ha trovato posto nelle case degli italiani.
Gli elettrodomestici additati di consumi energetici molto alti (troppo alti) sono infatti: il frigorifero, la lavatrice, la lavastoviglie, il condizionatore, il forno elettrico e l’asciucapelli. Come si vede, sono inclusi prodotti della tecnologia anche di dimensioni molto ridotte, ma che rappresentano una spada di Damocle per le odierne bollette delle utenze domestiche; o meglio, per i loro titolari.
Questo frangente dell’anno appare quale un momento di stasi: il gas è tornato a tariffe di scambio più sostenibili che si sono tradotte in un ridimensionamento sulle fatture dei consumi senza alcun paragone con quelle recapitate nel picco della crisi; ma ora aleggia l’attesa di un più che probabile effetto dominio dei rincari sulle spalle dell’energia elettrica. In tal senso, alcune società distributrici stanno correndo ai ripari bloccando per due anni il prezzo e proponendo agli utenti una tariffa mensile fissa.
Se i consumi provenienti dall’ambito del gas (ad esempio il riscaldamento della casa) sono stati “esorcizzati” in altre modalità, in molti casi sostenute dall’installazione di pannelli solari o dall’uso di stufe a legna (pellet) o stufe elettriche, i consumi elettrici altrettanto oggetto di aumenti non indifferenti per le tasche degli italiani prevedono quasi esclusivamente la ricalibratura dei comportamenti d’utilizzo.
Nel caso delle lavastoviglie, non è necessario tornare al lavaggio a mano dei piatti; anzi, si sprecherebbero molti più litri d’acqua di quel che si pensa. Allora, è bene sfruttare i programmi di lavaggio, gli spazi del cestello e le fasce orarie della rete elettrica. Ma non solo; c’è poi il trucco dello sportello. Di cosa si tratta? È un modo per ottimizzare il risparmio alla fine del processo di lavaggio: basta lasciare lo sportello leggermente aperto, agevolando la dissipazione dell’umidità accumulata. Con questo escamotage si allontana il rischio che si formino muffa e batteri. Quando si lascia la lavastoviglie chiusa per troppo tempo, infatti, si producono odori sgradevoli, macchie e batteri che costringono ad un nuovo lavaggio automatico, ed annesso consumo d’energia e d’acqua.