Cosa aspetta i cittadini che non hanno versato i contributi all’Inps, quali sono le modifiche per rate e sanzioni da pagare
Il versamento dei contributi è obbligatorio per legge, non farlo entro i termini e le modalità di calcolo stabilite, determina delle inadempienze contributive che devono essere regolarizzate. Il rischio che si corre in caso di mancato pagamento entro i termini previsti e in rapporto alla gravità dell’inosservanza è l’applicazione di sanzioni civili, penali e amministrative.
Quindi non versare i contributi ha delle conseguenze spiacevoli che possono diventare gravi in caso di particolare rilevanza della mancanza. Anche i ritardi nel versamento dei contributi determinano delle conseguenze e quindi delle sanzioni civili che rendono più gravose le somme da pagare con interessi da versare che non conviene sottovalutare.
Proprio in questi giorni l’Inps ha comunicato i nuovi tassi di interesse per le sanzioni e le rate dei contributi previdenziali determinati dopo l’aumento deciso dalla Banca Centrale Europea. Ricordiamo che in caso di mancato pagamento, come di ritardo nel versamento dei contributi la sanzione civile è dovuta al tasso ufficiale di riferimento aumentato di 5,5 punti. Una misura quindi gravosa da non sottovalutare.
Il 4 maggio la Banca Centrale Europea ha deciso di incrementare il tasso ufficiale di riferimento (TUR) dal 3,5 per cento al 3,75 per cento. Le conseguenze non sono state registrate esclusivamente dai tassi di interessi dei mutui bancari, per fare un esempio, anche l’Inps ha innalzato i tassi applicati su sanzioni e dilazioni di pagamento.
Nel dettaglio per la rateizzazione e differenziazione dei versamenti dovuti per contribuzione e assistenza il tasso di interesse sale al 9,75 per cento, mentre la misura delle sanzioni civli si alza dal 9 per cento al 9,25 per cento. La comunicazione è stata dall’Inps con la circolare numero 44 del giorno 8 maggio 2023.
Il nuovo tasso si applica per le rateizzazioni presentate dal 22 marzo 2023, mentre i piani di ammortamento già confermati manterrranno i vecchi tassi di interesse. Nei casi di autorizzazione al differimento del termine di versamento dei contributi, il nuovo tasso da applicare sarà valido dalla contribuzione del mese di aprile del 2023. Quindi novità rilevanti per i contribuenti alle prese con un contenzioso con l’Inps.