Inizia ad avvicinarsi lo spettro della prima scadenza per il pagamento sull’imposta della casa, ma alcuni proprietari potranno usufruire di questa esenzione
Si sa come in Italia, la casa sia il primo investimento per eccellenza; innanzitutto per la propria esistenza, condivisa con un’altra persona ed eventualmente arricchita dall’orizzonte dei figli. Si tratta – a titolo di premessa – all’impegno di un capitale per dare espressione al desiderio di autonomia, di indipendenza di spazi (rispetto alla casa della famiglia d’origine), di dar lustro alla maturazione in qualità di adulto.
In termini meno astratti e più materialistici e pragmatici, l’acquisto di un immobile può trasformarsi nella potenziale risorsa in grado di produrre una rendita. Ovviamente, riflettendo nell’ottica di porre l’abitazione o l’immobile di altra tipologia nella modalità di locazione. Se l’abitazione principale di proprietà ha già un significativo ruolo nel valore patrimoniale dell’ISEE, altri immobili immessi sul mercato costituiscono un vero e proprio reddito.
Imu 2023, ecco a chi viene applicata l’esenzione del 100% tra gli anziani
Se la seconda casa al mare, un box o la cantina in più, o ancora – al contrario – la prima casa che può essere una villa oppure una residenza storica, non solo il proprio ISEE schizzerà al punto tale che molte misure economiche integrate dall’INPS non potranno essere richieste (a parte l’Assegno Unico nella misura fissa da 50 euro) ma questi immobili, assieme ad altre tipologie, sono soggetti al pagamento dell’IMU.
Giungi al mese di maggio, l’imposta municipale sugli immobili si presenta con il primo appuntamento di quest’anno in avvicinamento: il pagamento della prima rata. Il termine ultimo per il versamento dell’acconto è il 16 giugno 2023. Sono chiamati a pagare l’imposta tramite modello F24, anche coloro che hanno in concessione un’area demaniale, un comodato gratuito (ma la base imponibile è dimezzata al 50%), leasing, immobili ad uso commerciale ed immobili non agibili al 50%.
Le pertinenze, come box cantina o garage, sono escluse dall’assoggettamento data la prossimità con il primo immobile, purché l’abitazione principale costituisca la residenza anagrafica certificata dal Comune e dimora abitale. Inoltre, le casistiche di esenzione prevedono l’esclusione dei coniugi superstite o del vedovo, erede dell’abitazione principale. L’esenzione è al 100% per quei proprietari anziani che per problemi di salute sono oramai stabilmente ricoverati presso le case di cura, o nel frattempo cambiano con periodicità la residenza.