Cerchiamo di approfondire il funzionamento dell’Imu e del suo acconto per l’anno 2023: ecco a quanto ammonta e molto di più
Come prima cosa cerchiamo di fare un passo indietro e ricordare, o per chi ne avesse bisogno scoprire, insieme di cosa si parliamo quando facciamo riferimento all’Imu. Nello specifico, infatti, si tratta di un’imposta municipale obbligatoria che viene fissata sugli immobili. Stabilita dal governoMonti, questa imposta è d’obbligo pagamento per tutti coloro che sono in possesso di case di lusso, anche se queste corrispondono alla loro principale abitazione, ma anche per tutti coloro che sono titolari di diritti reali di godimento su immobili.
Si tratta senza dubbio di una tassa molto importante e che non bisogna mai sottovalutare né dimenticare, in quanto l’accumulo può portare alla formazione di debiti e, nel caso di mancato adempito, anche alla creazione di apposite cartelle esattoriali. Non va inoltre sottovalutato che, proprio il pagamento di questi debiti inerenti al nostro Imu, entra di diritto a far parte dell’eredità che lasciamo ai nostri figli e non solo. Ma cerchiamo di approfondire meglio alcuni aspetti importanti per quanto riguarda questa imposta per quanto riguarda l’anno corrente, cale a dire il 2023.
Imu 2023, approfondimento acconto
Ebbene sì, perché a partire da quest’anno e a seguito di alcuni importanti cambiamenti entrati in vigore nel corso del 2023, sembra proprio che l’imposta rappresentata dall’Imu subirà delle modifiche. Innanzitutto, i coniugi che presentano delle residenze diverse in immobili che non fanno parte dello stesso Comune o che sono nello stesso comune ma in abitazioni differenti, dovranno fare una scelta: ovvero uno dei due immobili dovrà essere destinato ad abitazione principale.
In questo modo, dunque, se i due coniugi hanno residenza in differente abitazioni, una sarà in automatico esente dal pagamento dell’Imu che, come ormai sappiamo, ricade unicamente sulle seconde case e su quelle di lusso. Tra coloro che hanno l’obbligo al pagamento di questa imposta troviamo, dunque, tutti i possessori di beni immobili in Italia che traggono da essa un reale godimento, dunque di proprietà, usufrutto, uso o superficie di abitazione.
Per quanto riguarda invece le scadenze, è opportuno ricordare che la prima rata dell’Imu va pagata entro il sedici giugno di quest’anno con un acconto corrispondente al cinquanta per cento dell’imposta o, ancora, scegliere l’opzione della rata unica.