Forse non si conosce, ma ci sono delle riduzioni e sconti per Imu e Tari nel 2023, controllare chi ne ha diritto
In questo periodo si ricomincia a parlare di Imu (Imposta municipale propria) e Tari (Tassa sui rifiuti). Quindi i contribuenti sono chiamati a versare questi tributi che riguardano le abitazioni, le proprietà immobliari in genere e i terreni, la raccolta e lo smaltimento della spazzatura e dei rifiuti domestici.
Si parla di tributi locali sono i comuni a riscuoterli con tariffe, aliquote e modalità di pagamento che variano a seconda dell’amministrazione destinataria. Ma queste imposte hanno delle riduzioni in casi particolari che conviene controllare per contenere la somma da versare. Diciamo subito che l’Imu per la prima casa non si paga, eccetto si tratti di abitazioni di lusso o di pregio, ma non stiamo parlando di questa esenzione.
Imu e Tari chi può pagare meno
Si può iniziare a indicare quali contribuenti possono ottenere una sostanziale riduzione dell’Imu. L’ammontare dello sconto è elevato: il 50 per cento di quanto dovuto. Possono averlo le seguenti categorie di contribuenti: i proprietari di immobili inagibili con documentazione allegata di un tecnico abilitato; i proprietari di immobili che risiedono all’estero, purché non in locazione e con domiciliazione bancaria dell’imposta; i proprietari di immobili dati in comodato d’uso ai figli.
Per questa categoria si deve sottolineare che l’immobile in comodato d’uso non deve essere di lusso o di pregio, il genitore che concede la casa deve risiedere nello stesso comune, il genitore non deve possedere più di 2 immobili nello stesso comune. Lo sconto per comodato d’uso non deve essere richiesto in quanto il Comune e l’Agenzia delle Entrate (bisogna depositare il relativo contratto di comodato d’uso) possiedono tutti i dati fiscali e catastali.
La riduzione della Tari al 50 per cento si ha quando il proprietario risiede all’estero e al contempo si ha la domiciliazione bancaria dell’addebito su conto corrente. Va ricordato che nel caso di inagibilità dell’immobile, la Tari non è dovuta, ma è necessario presentare un certificato di inagibilità, redatto da un tecnico abilitato, all’Agenzia delle Entrate. Quindi in questo caso la Tari non si paga. Non resta che controllare la propria posizione.