Mentre scorrono i giorni, l’INPS rivede i tempi di consegna dei ratei mensili inerenti il contributo ai figli, spostando la previsione delle scadenze
Il mese di maggio rappresenta per l’INPS un mese certamente particolare. Al pari della mobilità di un anno accademico o scolastico, anche il calendario previdenziale si riversa in una modalità discrepante rispetto all’anno solare. Insomma, per spiegarsi meglio, l’ente previdenziale saluta la nuova annualità proprio con il mese corrente. Aprile costituirebbe il mese delle chiusure, di conseguenza.
I percettori delle misure economiche, sia ordinarie che straordinarie, erogate direttamente dall’INPS hanno potuto assistere (almeno per una parte della platea) al lavoro di chiusura delle situazioni debitorie dell’istituto nei confronti degli stessi cittadini. Si parla del pagamento dei dovuti arretrati prodotti dalla procrastinazione dei ricalcoli di adeguamento o a causa dei necessari blocchi dei pagamenti sotto l’accertamento dei controlli.
Assegno unico, calendario INPS: comunicate le modifiche
Tra i mesi di aprile e maggio, sempre considerando un sufficiente credito, le casse dell’INPS passano all’annullamento dei crediti vantati dai percettori, spesso risalenti alla competenza dell’anno precedente. Non fanno eccezioni le pensioni e il loro adeguamento ISTAT iniziato lo scorso autunno. L’attestazione, in base alle aliquote reddituali, dell’indice complessivo pari al 7,3% fissato all’inizio di gennaio, su base inflazionistica, non ha trovato riscontro sull’intera platea dei riceventi.
Le pensioni minime, ad esempio, anzi i loro percettori stanno iniziando recepire dalla tornata di maggio, gli attesi aumenti dovuti all’incremento statistico, con i relativi arretrati da gennaio. In particolare, gli over 75 stanno ricevendo un assegno mensile che sfiora i 600 euro, ma dovranno attendersi le integrazioni non evase dei primi quattro mesi dell’anno. Idem per la nuova – la seconda – annualità dell’Assegno Unico.
I nuclei familiari inizieranno a ricevere, dal mese corrente, un assegno per ogni figlio minorenne o disabile a carico, dopo la presentazione delle domande di rinnovo o le nuove richieste entro la fine dello scorso febbraio. Ma come tradizione si rispetti, anche per questo mese l’INPS sta provvedendo ai pagamenti in base a tempistiche ulteriormente diverse rispetto ai mesi passati. Ciò rende impossibile una previsione esatta, ma dai riferimenti passati, si registrano tra gli utenti notevoli ritardi. In considerazione delle finestre di pagamento dell’INPS, trascorsa la prima metà del mese, si può abbozzare il calendario per l’Assegno Unico 2023: tra il 10 e il 20 del mese, è il turno di chi riscuote lo stesso importo del mese precedente; tra il 20 e il 30 del mese, arriva il saldo per i percettori che riscuoteranno un importo diverso dal solito.