Una categoria di lavoratori non godrà della sgravio contributivo previsto recentemente dal governo, di chi si tratta
Come noto il governo ha deciso di introdurre, per il periodo tra luglio e dicembre dell’anno in corso, un ulteriore aumento del cosiddetto taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, nella misura del 4 per cento. In pratica, con la decisione del governo gli sgravi già presenti sono arrivati al 6 e al 7 per cento, aumentando di fatto le buste paga.
Quindi la quota di contributi previdenziali a carico dei dipendenti scende, per le buste paga con importi inferiori a 1.923 euro lordi, al 2,19 per i dipendenti privati e al 1,80 per i dipendenti pubblici. Mentre per le buste paga tra 1.923 euro lordi al mese e 2.692, la quota di contributi scende al 3,19 per cento per i dipendenti privati e al 2,80 per i dipendenti del settore pubblico.
Chi non ha diritto al taglio del cuneo fiscale
Questi sgravi corrispondono a degli aumenti in busta paga fino a 100 euro mensili per i redditi più elevati (35mila euro), più contenuti 45 euro mensili per quelli bassi (10mila euro). Ma queste ritocchi agli stipendi dei dipendenti non interessano tutte le categorie di lavoratori. Esclusi naturalmente i lavoratori autonomi, ma anche i lavoratori del parasubordinato, come i collaboratori coordinati e continuativi e i lavoratori occasionali.
Altra categoria di lavoratori dipendenti che non avrà diritto allo taglio del cuneo fiscale sarà quella dei lavoratori domestici (colf, badanti, baby sitter, maggiordomi, eccetera). La scelta è dovuta al fatto che la contribuzione previdenziale a carico dei lavoratori domestici è già bassa e quindi si è ritenuto inutile ritoccarla. L’esclusione dallo sgravio però non riguarda le categorie che beneficiano di altre agevolazioni.
Per esempio ne hanno diritto le lavoratrici al rientro dal periodo di maternità entro il 31 dicembre del 2023 alle quali spetta uno sgravio dei contributi previdenziali pari al 50 per cento per i successivi 12 mesi (a questo sgravio possono accedere anche colf e badanti). Questa riduzione è compatibile con quella appena introdotta del 6 e 7 per cento da luglio e del 2 e 3 per cento già in vigore. Dunque una busta paga più pesante per quasi tutte le categorie di lavoratori in special modo tra luglio e dicembre.