Qual è la posizione delle persone condannate per vari reati nei confronti del nuovo Reddito di Cittadinanza (RdC)
Questi sono gli ultimi mesi di erogazione del Reddito di Cittadinza nella versione conosciuta e introdorìtta nel corso del 2019. A luglio l’erogazione terminerà per la categoria degli occupabili dai 18 ai 59 anni di età, mentre proseguirà fino a dicembre di quest’anno per le famiglie con soggetti fragili (minori, disabili e anziani con oltre i 60 anni).
Le misure che ne renderanno il posto sono diverse con parametri di accesso non del tutto simili, in special modo per i cosiddetti occupabili per i quali prenderà il via il Supporto per la formazione e per il lavoro, una sorta di indennità di partecipazione a corsi di formazione, di progetti gi inserimento lavorativo a programmi socialmente utili. Per le altre famiglie, invece, ci sarà l’Assegno di inclusione.
Per chi ha precedenti penali nessun Assegno di inclusione
La normativa di recente introdotta prevede dei limiti severi per la percezione delle nuove prestazioni con un inasprimento delle sanzioni e delle pene per le false dichiarazioni per ottenere il beneficio e delle mancate comunicazioni all’Inps di variazioni di reddito e di patrimonio. Il rischio è penale con anni di reclusione, la revoca della prestazione e l’obbligo della restituzione di quanto percepito illecitamente.
Si tratta dunque di norme severe che coinvolgono anche quanti sono stati condannati ad almeno un anno di reclusione per una lunga serie di reati. Nello specifico si tratta di reati che vanno dalla tratta di persone (art. 601) al sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630), dalla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640 bis) all’impiego di denaro, beni o utiità di provenienza illecita (art. 648 ter), dalla riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù (art. 600) al furto in abitazione e furto con strappo (art. 624 bis).
Ci sono poi l’estorsione, il riciclaggio, la rapina, l’usura, la prostituzione minorile. A questi si aggiungono i reati connessi ad associazioni terroristiche o di stampo mafioso, di strage, di associazione di tipo mafioso, di scambio elettorale di tipo politico-mafioso. In questi casi c’è la revoca del sussidio e la restituzione di quanto già eventualemnte versato.