Poste avvisa: se vi capita questo è una truffa, occhio

Ecco quali sono le attenzioni che deve prendere l’utente per non incappare in uno dei tanti raggiri della Rete che coinvolgono il Gruppo. Di cosa si parla

Truffa online (Foto Adobe – pensioniora.it)

A partire dall’emergenza sanitaria da Covid-19 hanno definitivamente preso il volo gli acquisti online, come mai alcun dato ha suggerito in precedenza. La dimestichezza con l’assegnazione dell’articolo tramite il sito web e i relativi pagamenti elettronici presagisce che non seguirà alcun passo indietro, dopo questa rivoluzione tecnologica indotta. L’accompagnamento al cambiamento, infatti, ha infatti trovato la sua declinazione nel comprensibile senso sanitario.

Ovviamente, il fatto che l’articolo prescelto e precedentemente pagato giunga a domicilio, tramite la rapida consegna di un fattorino, ha tagliato sensibilmente la possibilità di contatto nel pieno della misura di confinamento domestico; un discorso che non esclude la spesa alimentare, comodamente prenotata tramite l’app da smartphone. Anche il pagamento fisico, però, è stato limitato grazie alle carte magnetiche e ai dispositivi POS con modalità “contactless”.

Poste avvisa: come riconoscere il tentativo di truffa

Poste Italiane (Foto Adobe – pensioniora.it)

L’ambiente del web ha gradualmente guadagnato la fiducia degli utenti grazie alla sicurezza raggiunta dai sistemi di certificazione che “blindano” acquisti e transizioni. Scopo principale è la salvaguardia dei dati sensibili che trojan e malware sono in grado di sottrarre illecitamente se la piattaforma non è adeguatamente protetta. Tra i dati, appaiono le credenziali che portano dritte dritte all’accesso del conto corrente.

L’odierno imperversare del phishing, la truffa di false comunicazioni che infesta email ed sms, fino alle chat di WhatsApp, tenta anche solo di rubare quelle informazioni sufficienti a costruire, o meglio clonare, l’identità di una persona. Spesso link e form da compilare accompagnano queste comunicazioni “brandizzate” con il nome della banca del correntista o di un ente come l’INPS (per sbloccare falsi rimborsi), oppure con la dicitura di Poste Italiane.

L’accesso ai profili dedicati tramite SPID ha significativamente delimitato le aree di rischio. Poste Italiane, in particolare, non fa uso di e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center o ufficio postale per richiedere le credenziali di accesso al profilo sul sito di poste.it o sull’app BancoPosta; così come i dati delle carte (PIN, CVV) e i codici segreti per l’autorizzazione delle operazioni. Poste non contatta gli utenti tramite operatori per segnare presunti problemi di sicurezza su conto o sulla carta; dunque, è frode sicura. È doveroso prendere molte cautele. Tra queste, l’attendibilità di un’email prima dell’apertura; non effettuare il download di allegati ad email sospette; non accedere al link in calce all’email sospetta. A maggior tutela, è bene attivare il servizio di push notification per essere a conoscenza in tempo reale di eventuali operazioni di pagamento non personalmente autorizzate.

 

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