Si prospettano dei cambiamenti per i contribuenti italiani,Agenzia delle Entrate alcune tasse saranno abolite
Uno degli obiettivi del nuovo governo appare la semplificazione e la riduzione delle tasse da versare alle casse statali. Si tratta delle riforma fiscale che prevede una trasformazione complessiva del sistema. Nel frattempo una delle strade principale è rappresentata dalla semplificazione e dalla riduzione del numero dei tributi.
Si parla di abilizione di una serie di tasse e tributi che non hanno particolare effetto sulle casse dello Stato, ma che rappresentano un rallentamento di tutta la struttura burocratica dell’Agenzia. Uno snellimento quindi finalizzato a diminuire il numero delle tasse inutili e a rendere più efficace la macchina dell’erario e tutte le procedure fiscali. Ma vediamo di che cosa si tratta nel dettaglio.
La riduzione in programma coinvolgerebbe le cosiddette micro imposte che rappresentano introiti complessivi per le casse dello Stato di circa 152 milioni di euro su 11 tasse erariali, 91 milioni di euro su 7 tributi regionali e 10 milioni di euro su 3 imposte comunali. Questa perdita sarebbe compensata dal miglioramento dell procedure con una semplificazione del fisc, risultando comunque sostenibile per i bilanci statali.
Tra le varie tasse che potrebbero quindi scomparire a breve si parla del superbollo, della tassa di laurea, delle tasse di pubblico insegnamento, dell’imposta sugli intrettenimenti, della maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, della tassa regionale di abilitazione all’esercizio professionale, dell’addizionale regionale sui canoni per le utenze di acque pubbliche, i diritti di licenza sulle accise, le imposte erariali sui voli dei passeggeri di aereotaxi e sugli aereomobili privati, la tassa sulle emmissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto, l’imposta regionale sulle emissioni sonore sulle aereomobili civili.
Quindi un elenco di tributi e tasse che danno un gettito esiguo per le casse statali e che invece sono vessatorie nei confronti di alcune categorie di cittadini e contribuenti, come nel caso della tassa sugli intrattenimenti (sui giochi da bar che non consentono vincite, ma che intrattengono la clientela come i biliardini). In realtà molte di esse hanno un’applicazione limtata, ma creano rallentamenti alla macchina amministrativa del fisco e contrarietà nei contribuenti che sono costretti a versarle.