Molti italiani possono avere una esenzione del 50% sulla Tari se soddisfano alcuni importanti requisiti: ecco quali
Gli italiani che detengono locali o aree scoperte che producono rifiuti sanno molto bene che dovranno pagare la TARI. Si tratta di una tassa sui rifiuti che è destinata a finanziare proprio i costi relativi al servizio di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. La TARI è in vigore dal 2014 da quando ha sostituito il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES).
I comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti al servizio pubblico hanno la facoltà di applicare, in luogo della TARI, che ha natura tributaria, una tariffa avente natura di corrispettivo. Per quanto riguarda i contribuenti ci sono dei casi in cui è possibile ottenere una riduzione della TARI fino al 50%.
TARI, esenzione al 50%: ecco a chi spetta
Le nuove leggi del 2023 permettono ai contribuenti italiani di avere una serie di esenzioni per quanto riguarda il pagamento della TARI. Si tratta di sconti che variano in percentuale a seconda dell’immobile per cui si pagano le tasse e alle condizioni eventuali di casa stessa e proprietari.
La TARI è dovuta in maniera ridotta se il contribuente ha provveduto a gestire direttamente la raccolta dei rifiuti. Questo perché il tributo non è dovuto in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero: se il contribuente smaltisce i rifiuti da solo allora la TARI spetta in modo ridotto.
Per tutte le volte che i rifiuti non vengono ritirati dal Comune è possibile pagare solo il 20% dell’imposta e si ottiene quindi una riduzione TARI dell’80%. Per ottenere questa riduzione o ci deve essere un mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti come un Comune che non ha ancora affidato l’appalto ad una società per la raccolta dei rifiuti o ai numerosi casi di disfunzioni interne organizzative.
E’ invece prevista invece una riduzione del 60% della Tari per le persone che sono costrette a portare la spazzatura lontano da casa perché non ci sono nelle adiacenze dei cassonetti o dei centri di raccolta. È il regolamento del Comune a stabilire quale sia la distanza oltre la quale scatta la riduzione della Tari. Per le case inagibili, invece, la TARI non è proprio dovuta.