Nuovo RdC, ora è legge: chi può averlo e come cambia

È arrivata l’ufficializzazione del governo che cambia la veste al contributo emergenziale sul reddito. Ecco quali sono le prime misure che si affiancheranno

INPS (Foto Adobe – pensioniora.it)

Diventa sempre più preminente l’abitudine a leggere i notiziari relativi alle novità previdenziali, acquisire le informazione ed iniziare da subito il conto alla rovescia verso il cambiamento. In realtà, i disegni di legge, le bozze di decreto constano di continui ripensamenti suggeriti dalle casse dello Stato in tempo reale. Il tutto per tenere saldi i conti pubblici e altrettanto le tutele costituzionali.

Certo, le variabili non sono da considerare ma anche da mantenere in buona salute non sono poche: gli stipendi dei lavoratori, i cedolini dei pensionati, e le garanzie di sussistenza offerte dalle indennità e dai sussidi per i cittadini più svantaggiati; senza dimenticare l’uniformità di autosufficienza economica richiesta nella cornice della famiglia. Queste componenti devono essere valorizzate nel difficile campo dell’inflazione.

Nuovo RdC, è legge da oggi: chi può richiederlo

Nuovo RdC (Foto Adobe – pensioniora.it)

Non si può ignorare che l’odierna legge di bilancio abbia rimesso in discussione non poche certezze acquisite nel pieno e nonostante la crisi economica, durante l’anno precedente. Molte misure economiche sono state traghettate nel nuovo anno previdenziale e al contempo si è rimesso mano all’entità dei contributi e alla durata delle erogazioni. Parallelamente, è stata posta molta attenzione alle tasche di pensionati e lavoratori.

I percettori del trattamento INPS stanno ora saggiando i benefici dell’adeguamento ISTAT, mentre i lavoratori dipendenti assistono all’esordio dell’atteso taglio del cuneo fiscale contributivo: doppia “sforbiciata, 7 e 6% per i redditi lordi annui, rispettivamente fino a 25mila e 35mila euro. L’attesa più rilevante è stata riservata alla definizione del Decreto Lavoro in materia di Reddito di Cittadinanza.

Dal prossimo settembre, entrerà in servizio la nuova MIA, la misura di inclusione attiva che prenderà definitivamente il posto del vecchio RdC dal 1° gennaio 2024. Sin d’ora, gli ultimi richiedenti del RdC stanno beneficiando di sole sette mensilità di erogazioni, contro i precedenti 18 pagamenti mensili rinnovabili dopo un mese di stop. A sua volta, la MIA si declina in un pacchetto di misure, di cui la prima a palesarsi è la prestazione di avviamento lavotativo (PAL), che erogherà un contributo di 350 euro fino al 31 dicembre 2023. I “non occupabili” riceveranno invece l’assegno di inclusione (ADI). Per richiedere il contributo, il patrimonio immobiliare non deve superare i 30mila euro, mentre quello mobiliare deve attestarsi non oltre 6mila euro e, dal secondo figlio a carico, fino a 10mila euro.

 

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