Lo sapevi che, se hai questo specifico tipo di pensione, allora non possono pignorartela in caso di debiti? Ecco quale
Come ben sapete, quando si hanno dei debiti a proprio carico e non li si riesce ad estinguere, una delle formule più utilizzate in questo caso è proprio quella del pignoramento: vale a dire il prelievo di alcuni beni, immobili e non solo, da parte del credito e ai danni del debitore. Sono numerose le tipologie di beni che possono essere pignorate e tra queste, come senz’altro ben sapete, rientrano anche le pensioni.
In questo caso, però, ci sono alcune eccezioni molto importanti e che proprio non possono essere sottovalutare. Per sapere di cosa stiamo parlando, continuate a leggere insieme a noi di PensioniOra.
Pensione non pignoramento con debiti, quale
Ebbene sì, perché nonostante le pensioni rientrino di fatto tra quelle tipologie di beni che possono essere pignorate in caso di debiti non saldati, ci sono delle importantissime eccezioni che proprio non possono essere sottovalutare. Cerchiamo dunque, ora, di scoprire insieme quale tipologia di pensione non può essere soggetta a pignoramento e soprattutto di capirne il motivo. Innanzitutto, infatti, bisogna ricordare che questa formula di riscatto da parte del creditore incontra un limite: si deve infatti sempre poter garantire il minimo vitale al debitore.
Ciò vuol dire che, se anche la nostra pensione è soggetta a pignoramento, c’è un limite a questo fenomeno ed è costituito proprio dalla garanzia del minimo vitale: vale a dire una somma di denaro che deve essere mantenuta intatta per garantire al pensionato in questione la possibilità di garantirsi un’esistenza dignitosa. Per tanto, innanzitutto questo permette di tirare un importante sospiro di sollievo ma cerchiamo ora di scoprire quali pensione rientrano in questa soglia massima di pignorabilità: continuate a leggere insieme a noi.
Oltre al tetto del minimo vitale che vi abbiamo sopra indicato, infatti, a essere escluse dal pignoramento è anche quel tipo di pensione che non supera i mille euro mensili. Per tanto partiamoli di tutte quelle somme riconosciute come prestazioni assistenziali, o ancora di APE sociale, volontario o agevolativo e per finire anche altre tipologie di assegni di quiescenza.