Il nuovo Reddito di Cittadinanza sarà erogato in maniera differente per due categorie di beneficiari: ecco chi lo avrà fino a dicembre
Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 1° maggio, ha approvato il nuovo Decreto Legge Lavoro che include delle novità importanti per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza. La misura è stata infatti completamente stravolta rispetto a come la conosciamo fino ad ora e sarà erogata in modo differente a due platee di beneficiari.
La misura sarà infatti erogata agli occupabili, ovvero a tutte le persone che hanno tra i 18 ed i 59 anni e sono abili al lavoro, e a tutti i nuclei familiari dove invece sono presenti minori, over 60 e disabili. Dal 2024, poi, il RdC andrà definitivamente in pensione lasciando il posto ad una nuova misura di sostegno al reddito: l’Assegno di Inclusione.
Reddito di Cittadinanza: chi lo riceverà fino alla fine del 2023
Gli occupabili riceveranno il nuovo Reddito di Cittadinanza per 7 mesi (come era già previsto dalla Legge di Bilancio 2023) e senza la possibilità di rinnovo. Al termine dei 7 mesi dovranno sottoscrivere un patto di inclusione per poter poi avere accesso al mondo del lavoro. Saranno i servizi sociali comunali a provvedere alla sottoscrizione del patto.
Tutti i nuclei familiari non occupabili, ovvero quelli in cui sono presenti minori, over 60 e disabili, avranno il RdC fino a dicembre 2023 e senza il limite delle 7 mensilità. Prima della scadenza dei sette mesi, i nuclei dovranno essere presi in carico dai servizi sociali, in quanto non attivabili al lavoro.
La riforma del RdC, prevista dal Dl Lavoro, costerà allo Stato 7 miliardi nel 2024 che andranno a coprire sia l’Assegno di Inclusione che lo strumento di attivazione. L’Assegno d’Inclusione, lo ricordiamo è destinato alle famiglie non occupabili a cui sono destinati 5,6 miliardi, mentre all’attivazione per gli occupabili circa 1,4 miliardi. La cancellazione del reddito di cittadinanza consente di risparmiare il prossimo anno oltre 8,7 miliardi.
Negli anni seguenti, poi, lo Stato andrà a diminuire i costi fino a raggiungere i 557 milioni a partire dal 2027. Ricordiamo, infine, che il governo Meloni ha istituito un Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa in capo al ministero del Lavoro per monitorare erogazione dei sussidi e avviamento al lavoro.