Con la modifica al Reddito di Cittadinanza sono tanti i cittadini che perderanno il sussidio. Avranno altri aiuti statali?
Il nuovo Dl Lavoro, approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 1° maggio, ha gettato definitivamente le basi per una nuova riforma che comprende non solo il Fisco ma anche il Reddito di Cittadinanza. Si tratta di una vera e propria novità che riguarda centinaia di migliaia di persone che, fino ad oggi, hanno usufruito della misura.
Già dallo scorso 1° gennaio il RdC era stato ridimensionato dal governo Meloni che, di fatto, lo ha reso erogabile per soli 7 mesi e senza possibilità di rinnovo per tutti gli occupabili, cioè tutti coloro che non avrebbero alcun problema per lavorare. Sono molti i cittadini che con la riforma perderanno il RdC ma che, potrebbero ottenere altri tipi di aiuto.
Il nuovo Reddito di Cittadinanza sarà diviso sostanzialmente in due e sarà destinato a due fasce distinte della popolazione. Da una parte ci sono gli occupabili, persone che hanno tra i 18 ed i 59 anni e sono abili al lavoro; dall’altro lato ci sono invece i nuclei familiari con over 60, minori o disabili. Questi ultimi riceveranno il nuovo RdC per 18 mesi con possibilità di rinnovo.
Il “problema” riguarda quindi gli occupabili che avranno il RdC per soli 7 mesi. Queste persone dovranno poi rispettare vari adempimenti per poter ricevere la Garanzia per l’Inclusione. Dopo aver scritto il patto per l’attivazione i cittadini saranno “schedati”: ognuno di loro dovrà sottoscrivere tale patto indicando percorsi lavorativi utili ai loro fabbisogni.
Ma cosa accade a chi perde il nuovo Reddito di Cittadinanza? Ad ora non esistono misure che vanno a coprire la platea degli occupabili. Resta sempre in vigore la NASPI per chi perde involontariamente il lavoro ma, appunto, per ottenerla, bisogna aver lavorato. Se invece il soggetto che perde il RdC ha più di 60 anni allora può contare su altre misure assistenziali.
Coloro che hanno compiuto almeno 67 anni, infatti, possono richiedere l‘assegno sociale. Tale assegno è collegato al reddito del diretto interessato e a quello del suo coniuge, se presente. Dal momento che non ci sono requisiti che riguardano l’ISEE si tratta di una misura meno rigida del RdC.