Il nuovo Reddito di Cittadinanza approvato nel Dl Lavoro introduce delle importanti novità per quanto riguarda gli over 60
Il 1° maggio il governo Meloni ha annunciato l’approvazione, in Consiglio dei Ministri, del nuovo Dl Lavoro che introduce nuovi temi per quanto riguarda il Fisco ed il Reddito di Cittadinanza. Proprio quest’ultima misura è stata completamente modificata dal governo Meloni che non l’ha mai vista di buon occhio.
Dopo una prima modifica al RdC avvenuta con la Legge di Bilancio 2023, il Dl Lavoro pone delle nuove modifiche alla misura introdotta dal governo Conte nel 2019. La misura sarà di fatto scissa in due parti e destinata a due differenti platee di beneficiari: gli occupabili ed in non occupabili. Vediamo cosa accade per gli over 60, ovvero per i non occupabili.
Nuovo Reddito di Cittadinanza: cosa cambia per gli over60
Sono due le platee dei percettori del nuovo Reddito di Cittadinanza che entrerà in vigore a partire dal 1° settembre 2023. Una delle due platee, della quale ci occuperemo in questo articolo, è composta dai nuclei familiari con minori, disabili e da over 60. Parliamo quindi di tutti quelli che sono definiti “non occupabili”.
Per questa platea di beneficiari il nuovo RdC sarà erogato fino a fine 2023 senza alcun limite di durata come previsto dalla Legge di Bilancio (per gli occupabili tale limite è di 7 mesi). Alla scadenza dei 7 mesi, comunque, tali nuclei familiari dovranno essere presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro.
Questa platea di beneficiari, poi, a partire dal 1° gennaio 2024 riceverà l’Assegno di Inclusione o lo Strumento di Attivazione. La modifica al RdC prevede 7 miliardi nel 2024 e, di questi 5,6 miliari sono destinati proprio ai non occupabili. Per gli occupabili, invece, andranno circa 1,4 miliari.
Secondo le stime del governo la cancellazione del RdC porterà ad un risparmio di oltre 8,7 miliardi. Per quanto riguarda gli occupabili a loro andranno 350 euro al mese e lo stanziamento dei fondi è previsto, seppur con delle diminuzioni, fino al 2027. Ricordiamo, infine, che è stato attivato anche un Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa in capo al ministero del Lavoro per monitorare erogazione dei sussidi e avviamento al lavoro.