Per meglio gestire il credito della misura che presto subirà una radicale riconversione, ecco quali solo le utilità per conoscere il credito disponibile
Alle porte del mese di maggio, quest’anno è giunto al suo punto apicale. No, non si parla da un punto di vista climatico o stagionale, bensì su ciò che concerne i cittadini, sotto l’ambito previdenziale. Il calendario dell’INPS arriva implacabile ma non porta con sé solo scadenze di pagamenti e versamenti. Niente affatto. Sebbene si parli di crediti, somme che i cittadini vantano, questi ultimi dovranno mediamente sudare sette camicie (almeno per i tempi) per ottenerli.
Come detto, a cavallo tra aprile e maggio, si palesa un crocevia di questioni che l’INPS intende chiudere per proseguire nei mesi successivi un iter di erogazioni più regolare. Si tratta dell’appianamento delle situazioni debitorie che l’Istituto possiede nei confronti di alcuni percettori delle sue misure: sono importi che si sono accumulati specificatamene nel corso di controlli (che impongono la provvisoria sospensione dei pagamenti) o derivate da conguagli per successivi ricalcoli.
Gli stessi ricalcoli sopracitati sono quelli che solo in queste ultime settimane sono stati effettuati per aggiornare alcuni strumenti previdenziali, secondo quanto richiesto dall’odierna legge di bilancio, sebbene perlopiù sin dallo scorso 1° gennaio. È quanto si è verificato con le pensioni e il relativo adeguamento ISTAT su base inflazionistica, tutt’ora in fase di completamento.
Analogamente, le pensioni minime, sottoposte alla rivalutazione, saranno varate a partire dal cedolino di maggio (compreso l’innalzamento a 600 euro delle minime intestate agli over 75). Ad approdare in questi giorni sui conti correnti, anche gli arretrati del Reddito di Cittadinanza e dell’Assegno Unico. Riguardo al primo, le somme vengono accreditate in una fase di progressivo smantellamento della misura di aiuto al reddito.
Dal prossimo mese di settembre, infatti, al RdC si affiancherà la nuova MIA, la misura di inclusione attiva, che subentrerà definitivamente al suo posto dal 1° gennaio 2024. Nel frattempo, a settembre, la MIA, ex RdC, si declinerà nel primo contributo previsto, ossia la PAL, la prestazione di avviamento al lavoro, che contribuirà, nei confronti dei vecchi percettori, con una mensilità di 350 euro fino al 31 dicembre 2023. In vista di questi cambiamenti, diventa oggigiorno, dunque, importante gestire il credito che il titolare dispone in tempo reale. Esistono tre modi per controllare il saldo dovuto alle varie “ricariche”: tramite app RdC APP, accedendo con SPID; con un SMS al numero gratuito 800.666.888, previa comunicazione del codice della Card; altrimenti, con app PostePay. In alternativa, c’è sempre il caro vecchio sportello dell’ufficio Postale, oppure lo sportello ATM Postamat.