Lo sapevi che potresti andare incontro alla sospensione del tuo RdC se commetti un errore specifico? Scopriamolo
Ciò di cui vogliamo parlarvi oggi è proprio il nuovo modello Rdc esteso, che da sempre ha lasciato più di qualche dubbio e confusione tra le schiere dei vari percettori di questa indennità economico. Non bisogna però sottovalutare la sua importanza.
Questo documento, infatti, è di fondamentale importanza e proprio per questo è necessario compilarlo e inviarlo correttamente. Cerchiamo dunque di scoprire tutto quello che serve sapere su questo modulo così da non commettere nessun errore e non perdere il proprio RdC.
Come forse ben saprete, nelle ultime settimane alcuni dei percettori del Reddito di Cittadinanza si sono ritrovati con i pagamenti mensili bloccati e dunque con l’impossibilità di poter godere del rinnovo della propria indennità, a causa di due possibili motivazioni. La prima è da ricercare in un errore del percettore del RdC stesso, che potrebbe aver dimenticate di consegnare documenti importanti. E la seconda, invece, potrebbe essere scaturita a seguito di un controllo tra le informazioni indicate nella domanda e quelle invece presenti nella banca dati dell’INPS.
Tra le varie possibili motivazioni che potrebbero aver portato a questo blocco di alcuni pagamento, potrebbe dunque esserci anche il mancato invio del modulo RdC stesso, che è infatti obbligatorio perché proprio al suo intero si vanno a notificare possibili e importanti variazioni per quanto riguarda il nucleo familiari o ancora il Reddito. Un esempio molto gettonato e calzante potrebbe essere la mancata comunicazione a seguito dell’inizio di una nuova attività lavorativa.
Proprio per questo motivo, se commettete un errore proprio nell’invio o nella compilazione del modello RdC, il rischio (proprio come sta accadendo in queste settimane) è di vedervi bloccare il vostro pagamento mensile. Tra i vari aspetti da notificare all’interno di questo documento, dunque, ricordiamo il relativo reddito lordo presunto, la presenza o meno di componenti nel nucleo familiare in stato detentivo o di ricovero (o se questa condizione è giunta a un termine) e infine una variazione nel patrimonio immobiliare o ancora nel contratto di mutuo del percettore in questione.