Si+pu%C3%B2+includere+l%26%238217%3Bamante+nel+testamento%3F
pensioniorait
/2023/05/03/si-puo-includere-amante-nel-testamento/amp/
News

Si può includere l’amante nel testamento?

Quali possibilità vi sono che l’ordinamento legislativo in materia renda opinabile la scelta del titolare testamentario. Di cosa si sta parlando

Testamento (Foto Adobe – pensioniora.it)

Qualsiasi crisi economica apre a scenari inattesi e imprevedibili che si affacciano al sostentamento dei componenti di una famiglia. Al contempo, è auspicabile che ogni imprevisto venga intercettato da opportune misure di sostegno da parte della capacità di risposta dell’ordinamento previdenziale e dei suoi organi esecutivi. Senza questi strumenti, ogni variabile (non solo globale, ma contestualizzabile alla specifica realtà domestica) diviene insostenibile.

L’esempio più classico può essere rappresentato dal titolare del reddito di una famiglia che perde il lavoro, viene licenziato; non c’è dubbio che un evento del genere fissa possa condizionare la vita, la sussistenza materiale dei membri a suo carico, oltre che personale. Analogamente, e in diversi casi con effetti più impattanti, ciò accade anche di fronte un lutto in famiglia.

Può entrare l’amante nelle volontà scritte?

Eredità (Foto Adobe – pensioniora.it)

Se, appunto, a passare a miglior vita è proprio colei o colui che detiene la titolarità del reddito che da da vivere in prima persona e agli altri superstiti più svantaggiati ed economicamente più svantaggiati, la sua condizione in vita determinerà il futuro (almeno da un punto di vista economico) altrui. L’ordinamento previdenziale consente ai superstiti di un titolare di trattamento pensionistico di beneficiare di una quota, ossia la pensione di invalidità.

La precedenza del beneficio tocca in primis l’altro coniuge e i figli; ma possono essere anche fratelli, sorelle e genitori eventualmente in vita, se di essi (a carico) è composto il nucleo. La medesima priorità è in fondo assegnata anche nel caso della successione dei beni mobili e immobili. In tal senso, il testamento non diventa determinante ai fini della divisione del patrimonio.

Anzi, le stesse volontà scritte possono agire sul patrimonio restante, dopo che sono state garantite le quote stabilite dalle prerogative della norma. La legge è in grado, in piena autonomia, di gestire la trasmissione del patrimonio e del reddito fino al sesto grado di parentela, estesa in virtù della combinazione di assenze e presenze prioritarie di parentela. Nel testamento, la presenza di nominativi sconosciuti, da parte dei legittimi eredi, da diritto alla contestazione delle volontà, eventualmente convalidata da un giudice. Ma per quella quota scevra dagli obblighi verso chi ha accettato legittimante l’eredità, anche uno od una potenziale amante può ricevere una piccola fetta degli averi del de cuius.

 

 

 

Pubblicato da
Roberto Alciati