Pensioni minime maggio, ecco chi perderà gli extra

Il mese di maggio porta con sé una brutta notizia per quanto riguarda una parte di pensionati che non riceveranno soldi extra

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beffa pensioni minime maggio (Foto Adobe-pensioni.it)

Il 2023 ha portato con sé, per quanto riguarda le pensioni, degli aumenti per adeguare gli assegni mensili al costo della vita che, nel corso dell’ultimo anno è aumentato in modo considerevole. Parliamo delle operazioni di perequazione e di calcolo dei conguagli, operazioni che si sono avute per aiutare i pensionati visto l’aumentare del costo della vita nel nostro Paese.

La maggior parte dei pensionati ha avuto quindi, in questi mesi, l’aumento sul proprio assegno pensionistico da parte dell’INPS. Ma se da una parte molte pensioni sono aumentate, dall’altra parte molti pensionati sono stati di fatto beffati dal momento che l’INPS sta per terminare tutte queste operazioni ma per loro non c’è nessuna ombra di aumenti.

Pensioni minime: brutte notizie per chi prende questo assegno

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beffa pensioni minime maggio (Foto Adobe-pensioni.it)

A restare beffati e di fatto senza aumenti sono tutti i pensionati che ricevono la pensione minima. L’aumento di queste pensioni era senza ombra di dubbio uno dei più attesi del mese ma tutte le aspettative sono state disattese. L’ultima notizia a riguardo da parte dell’INPS è che gli aumenti saranno pagati nei prossimi mesi.

Il problema sulla mancata perequazione del 7,3% sulle pensioni minime è dovuto dal fatto che il ricalcolo non è stato coordinato dall’INPS. Inoltre tale il ricalcolo avrebbe dovuto portare più vantaggi alle persone di 75 anni e oltre, che avrebbero dovuto ricevere quasi 600 euro al mese.

Il Governo, però, prevede l’introduzione di un bonus temporaneo per la pensione minima. Questo sarà applicato al tasso dell’1,5% dell’anno in corso, o del 6,4% per le persone di 75 anni e oltre. A causa della rivalutazione del 7,3%, però, la pensione minima di scenderà a 572,20 euro per chi ha meno di 75 anni e aumenterà a 599,82 euro per chi ha più di 75 anni grazie al bonus transitorio.

Il ritardo degli aumenti sulle pensioni minime è stato dovuto principalmente dall’aggiornamento del sistema di calcolo da tre fasce di perequazione a sei fasce di reddito. Tale ritardo, sfortunatamente, ha riguardato proprio coloro che percepiscono la pensione minima.

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